Dall’Hotel Oriente a Napoli sortisce la visione di un partito che pare non abbia ancora compreso i margini di una sconfitta storica che ha disarticolato il PD abbandonato da quello zoccolo duro del suo elettorato la cui diaspora ha arricchito le file del Movimento 5Stelle. Parla Vincenzo De Luca e lo fa da vero leader di un partito alla ricerca della sua identità. Per il Governatore la sconfitta si è siostanziata non già nella volontà di Renzi di approcciare la modernità della macchina istituzionale ma nel messaggio burocratico che è passato e che ha impaurito il pubblico impiego e il mondo della scuola, da sempre serbatoi della sinistra.
PD
“Urge che il PD torni a parlare un linguaggio che sia quello della sua base in diaspora”, tuona De Luca agli astanti dell’Oriente, ma per far questo occoree un profondo cambiamento anche di classe dirigente e cita il PD partenopeo e la sua crisi profonda. Ricambio di classe dirigente. Un leit motiv che percorre anche il PD sannita. Pr De Caro quello dell’alternativa interna di classe dirigebnte è un falso problema. Giulia Abbate parla invece di unità del partito e di riavvicinamento a quei soggetti che oggi ne vivono distanti.
