La calura paraferragostana non frena le polemiche politiche. La questione del centro disabili prosegue a tenere banco. Tra Moretti e gli interinali di Palazzo Mosti è ormai conflitto pieno con dichiarazioni al fulmicotone da una parte e dall’altra. Il Direttorio, che in assenza del sindaco ma non senza il suo benestare, sta replicando agli iconoclasti di diversa natura ma accomunati da eguale spirito di avversione nei confronti del Principe, è in piena attività nel fuoco di sbarramento delle critiche. Moretti ma anche Erminia Mazzoni, sulla questione delle periferie, e nelle ultime anche Don Nicola De Blasio, il direttore della Caritas, che è tornato a fare capolino “brevi manu” e non lo faceva da molto tempo, nella polemica a distanza tra Angelo Moretti e il vicesindaco Oberdan Picucci. Affidando il suo commento ai socials, il direttore della Caritas di Benevento ha criticato Picucci.
“Un amministratore che risponde ad un cittadino come fosse un avversario politico è il colmo”. Un commento breve quanto incisivo e che fa intendere come lo scontro sia a livelli altissimi benchè Mastella, nella ormai famosa conferenza stampa ad excludendum del 25 luglio, abbia invece segnato bene, a suo avviso, i confini della polemica tenendo fuori dalla contesa la Caritas ma in sostanza non disdegnando affermazioni molto chiare, nel momento in cui ha detto di non tollerare alcun tipo di fuoco amico, riferendosi a quel mondo cattolico di cui si sente da sempre una della massime espressioni in politica. Da via San Pasquale, sede in bilico di Caritas, non la pensano proprio così. Don Nicola non esclude di poter anche fare un passo indietro se da Piazza Orsini dovessero arrivare segnali precisi, il che però non vuol significare che poi l’azione non proseguirà sotto altre forme e sostanza. Si da il caso però che dalla Curia non arrivi alcun messaggio che non sia quello larvato della moderazione; la sensazione è che prevalga una forma di “diplomazia”, un atteggiamento atto a far sbollire la contrapposizione per poi intavolare negoziati di riconciliazione se possibili. Forse.
Certo il sindaco non ha perso tempo a sondare gli ambienti vaticani e a portare in quelle sedi la propria irritazione per quanto sta accadendo nella sua città e forse anche per questo Accrocca è su posizioni di attendismo. Ma da Palazzo Mosti si carica a pallettoni e per certi versi sorprende la mancanza, finora, di un sia pur minimo segnale di presenza dall’episcopato quando l’attacco è rivolto ad una struttura che reca, comunque, le stimmate della Diocesi.
