Vita movimentata nel centrodestra in vista delle provinciali. Di Maria non dovrebbe avere soverchie difficoltà ad imporsi contando sul voto ponderato di Benevento. I numeri emersi al momento della registrazione delle candidature dovrebbero fare giustizia di ogni perplessità ma la prudenza non è mai troppa, come sosteneva Totò. Tuttavia, fra le componenti del ricostituito centrodestra, che nel Paese è operazione non semplice ma in sede locale appare più fattibile, c’è qualche difficoltà da superare. Fratelli d’Italia e Forza Italia hanno raggiunto un’intesa che sembra reggere anche perchè è basata su di un accordo politico e non di carattere personale. Paolucci docet. Desta interesse capire come si andrà al voto di gennaio, ovvero se ci sarà una lista unica oppure ognuno per se Dio per tutti. Al momento non ci sono certezze ma si lavora per aggregare e non per disperdere. E tuttavia, esiste l’enigma chiamato Lega. La componente salviniana per ora sembra prendere tempo. Ricciardi non risponde alle sollecitazioni dei possibili alleati e questo innervosisce Mastella che nel frattempo incontra Mosè Principe. Di mezzo ci sarebbe la questione della rappresentanza consiliare a Benevento del Carroccio sulla quale il sindaco non sarebbe contrario, c’è la Pedà supportata da De Minico, ma la nutrizionista è in una fase di “apprendistato” pur essendo organica al partito lumbard. Una questione che va risolta, come sembrerebbe indirizzato a buon fine la faccenda dei “degirolamiani”, i fedelissimi di Nunzia De Girolamo, prossima new entry nel paertito della Meloni, che potrebbero seguire la leader in Fratelli d’Italia; Errico e la sua pattuglia non hanno prestato ascolto ai blandi richiami di ciò che resta del PD e sarebbero pronti a seguire Nunzia nella fiamma della fratellanza.
