Il labirinto in cui si dibatte la contingenza politica a Benevento. La convention della Lega, mascherata da conferenza stampa, rappresenta certamente il dato di novità su cui conviene fare qualche riflessione. Da scartare a priori ogni considerazione di carattere ideoligico; agli aderenti, al di qua del Garigliano, non interessa nulla delle motivazioni “lumbard” ma il Carroccio targato sud è una succosa occasione per rivendicare prebende e cercare nuove collocazioni. La presenza di qualche consigliere comunale di Palazzo Mosti, al di la della curiosità, rappresenta un elemento di pressione per Mastella: o si cambia pagina, magari con un rimpasto sostanzioso, oppure siamo pronti a passare armi e bagagli tra le fila di un partito in ascesa e formare un gruppo consiliare non certo favorevole al sindaco. E d’altra parte già in settembre Ricciardi provò a chiedere un assessorato a Mastella ricevendo picche dal sindaco. La risposta fu il disinteresse leghista per l’elezione del presidente della Provincia. Insomma, la questione pare essere di pura cadrega. Ora Mastella ha due opzioni: mantenere la fermezza e magari rovesciare il tavolo mandando tutti a casa o cedere alle pressioni, liquidare Ambrosone e dare vita ad un ennesimo giro di valzer. Lui per ora nega, tira dritto quando gli si pone la domanda ma di certo è irritato. Irritato, per esempio, di vedere De Minico sabato all’Una Hotel. Stamane lo ha incontrato a Palazzo Mosti e di certo non avrà parlato solo di come meglio organizzare commissioni e consigli. Finalino su assostampa. Cosa ci facesse il rappresentante Fuccio ad una riunione politica in veste di moderatore è una domanda che non molti si son posti. Un fatto anomalo per non dire grave ma spesso, a queste latitudini, la sottile linea rossa che demarca i campi è labile.
