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CMR, Maglione (M5S): “Mai citati i 50 dipendenti in esubero, non mischiamo le carte”

CMR, Maglione (M5S): “Mai citati i 50 dipendenti in esubero, non mischiamo le carte”

21 Marzo 2019 | by Anna Liguori
CMR, Maglione (M5S): “Mai citati i 50 dipendenti in esubero, non mischiamo le carte”
Politica
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“Ribadisco l’invito a incontrare i vertici di Neuromed, per un confronto sulla situazione lavorativa dei 40 dipendenti raggiunti da contestazioni disciplinari e invito l’amministratore delegato di Cmr, a rileggere le mie dichiarazioni: mai fatta menzione nel mio intervento dei 50 dipendenti il cui destino è legato al concordato preventivo in corso”, così il deputato e portavoce M5S Pasquale Maglione, interviene in seguito alle dichiarazioni rilasciate alla stampa dall’amministratore delegato del Centro Medico Erre.

“Nelle mie recenti dichiarazioni – prosegue Maglione – ho esplicitamente invitato la società entrante a un incontro formale, per trovare una quadra a una situazione che rischia di compromettere il livello occupazionale, già precario, del nostro territorio. Spiace constatare che a una richiesta di chiarimento, sia seguita una nota confusa che non solo ha distorto il senso delle mie parole, ma non ha apportato né informazioni utili per il destino dei lavoratori, né ha elargito chiarimenti sui provvedimenti disciplinari. Certamente, la nostra sollecitazione a mezzo stampa ha sortito l’effetto di richiamare l’attenzione della società e spero che a questo segua anche la possibilità del richiesto confronto.” 

Sulla sottoscrizione del contratto di prossimità da parte di 3 sindacati confederali, Maglione commenta: “Ne prendiamo atto ma ricordiamo che occorre la ratifica della metà dei dipendenti per poter essere applicato. Ciò sembrerebbe molto lontano dalla realtà  – rileva il deputato – sembrerebbe infatti che alcuni punti, in particolare quelli relativi alle malattie e ai diritti acquisiti, siano in contrasto con quanto stabilito dalla legge. Ma anche su questo aspetto, avremmo modo di andare a fondo”.

“Auspichiamo che al più presto la retorica da giubilo, venga sostituita da una seria volontà di dialogo con le parti in causa di una vicenda che, purtroppo, ha già determinato ben due licenziamenti”.

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