Con una punta di ironia si potrebbe definire il gruppo del PD, ma sfiduciato dal PD cittadino ed anche provinciale, come “Noi Democratici” parafrasando il partito lista di Mastella cui, in una maniera e o nell’altra hanno dimostrato di volere guardare. E’ una guerra, quella apertasi a Corso Garibaldi, che inevitabilmente coinvolge anche Mastella e le Amministrative ma ha in se un obiettivo più alto che è quello della conta all’interno del partito in vista del congresso. De Piewrro e Del Vecchio, l’Asse come lo abbiamo definito ha apertamente dichiarato guerra alla leadership decariana e conta di aumentare le proporie falangi che per ora sono minoritarie. E tuttavia, il dado è tratto, il Rubicone in armi è stato varcato, tanto per attenersi al tenore del comunicato di De Pierro dell’altro giorno. E tuttavia, la compagine antidecariana conta anche Lepore che è cauto sui propositi di scalata al partito ma fermo nel sostenere la pluralità di pensiero all’interno del partito. 
Nel frattempo è sempre aspra la polemica tra le due anime dem. De Pierro giustifica la presenza in aula stamattina per deliberare sul consolidato adducendo che “è stato un dovere nei confronti del nostro elettorato, poichè il dileguarsi e il non affrontare sul campo politico amministrativo l’attuale amministrazione attiva avrebbe costituito un disimpegno non giustificabile agli occhi degli elettori” . De Pierro sul discorso dei simboli. ” Invitiamo la Presidenza del Consiglio comunale a non autorizzare lo stesso nome e lo stesso contrassegno per costituire l’altro gruppo in assemblea”, scrive il ,capogruppo del PD, stante, l’effettiva titolarità, anche per ragioni di prevenzione temporale del gruppo del PD che io rappresento. Insomma, la guerra è totale ed è solo agli inizi.
Segue servizio
