“Pacta sunt servanda”, che tradotto in salsa beneventana e nel centrodestra in particolare significa rispetto del documento firmato il 7 giugno da Lega, Fratelli d’Italia e civiche a sostegno della De Stasio. Un documento su cui Federico Paolucci fece “il passo laterale”, una strategia che da un lato consentiva lo sblocco dell’impasse ma da un altro lato consentiva una capacità di autonomia che potesse rilanciare, in coincidenza con una serie di circostanze, un suo protagonismo in chiave di candidatura. I fatti napoletani, che dovrebbero essere dipanati entro domani, al massimo giovedi, potrebbero innescare reazioni a catena: un nuovo asse Forza Italia-Fratelli d’Italia che a Napoli vira su Sergio Rastrelli e a Benevento potrebbe portare all’opzione Paolucci. Ovviamente addio unità ma pare essere l’ultimo dei problemi. Intanto Lega e civiche serrano ranghi e tempi. Sabato una conferenza stampa per sancire che il dado è tratto e che indietro non si torna, con Rosetta o senza Rosetta. La De Stasio ha ribadito che la sua disponibilità è vincolata alla presenza di Fratelli d’Italia, se c’è anche Forza Italia meglio ma se non c’è non è derreminante, e allora se ciò non dovesse accadere ecco che Grant e compagnia dovranno puntare su altri e c’è da tenere presente che siamo a luglio. Si comprende che il momento è topico; Napoli potrebbe determinare un connubio Azzurri-Fiamma che a Benevento non è mai stato in piedi, almeno negli ultimi 6 mesi. Con buona pace di quella unità che di certo alienerebbe le già annacquate simpatie di un elettorato di destra o di destra centro che resiste ma è freddo. Grant insiste sul concetto del programma che davvero appare come l’ultima delle preoccupazioni per i duellanti.
