Mastella incalza Perifano con un fuoco di fila di dichiarazioni a mezzo social. Il sindaco non ha perso tempo a scatenare le sue batterie contro il rivale accusandolo di tramare per drenargli consiglieri e colletti bianchi che sono comunque già in stato di preallarme. Nel frattempo Perifano e Moretti si interfacciano a Via Traiano per un primo assaggio di probabili intese una volta espugnato il fortino di Palazzo Mosti. Una sorta di Yalta, fatte le debite proporzioni, con tanto di stati maggiori a confronto per comprendere i margini della possibile intesa. Nelle prossime ore una conferenza stampa dei due leader potrebbe ufficializzare ciò che si va supponendo e cioè una mappa politica delle competenze e degli scenari possibili sempre che Perifano la spunti al ballottaggio. Ma senza spartizioni o lottizzazioni. Sono stati posti dieci punti fondamentali che non prevedono sedie ed incarichi e che, secondo i morettiani, dovranno essere accolti affinchè si possa parlare di connubi di eventuali prossime maggioranze. Mastella. Il sindaco sta assorbendo alla svelta la delusione che si sistanzia nei 215 voti che lo hanno separato dal trionfo troppo intensamente annunciato. Il Ceppalonico sta imbastendo la sua personale battaglia, senza il paracadute delle dieci liste con le quali ha sostanzialmente attutito il rischio del voto disgiunto. La sua una vittoria di Pirro che però potrebbe essere prodromica ad una affermazione al ballottaggio. Per questo serra i ranghi, ammonisce coloro che tramano contro il suo establishment, mette in guardia i suoi competitori. Potrebbe ritrovare anche qualche influencer che nel tempo gli fu gradito ma che poi non lo fu più e questo rende più avvincente le giornate che ci separano dal ballottaggio.
