Che Ginettaccio sia un tipo vulcanico lo si sapeva da un pezzo, che fosse anche temerario a tal punto da mettersi contro Clemente Mastella, questo era difficile da ipotizzare. Ma l’indole di Ginettaccio è ribelle e questo è noto, per cui le stilettate a Volpe, gli attacchi a Confindustria e a Vigorito, le parole sarcastiche nei confronti del’assessore Casucci hanno fatto girare le scatole a Mastella e indotto il sindaco a tentare di mettere in riga il suo uomo di punta. “L’appiccico” tra Abbate e Mastella si è consumato stamattina, all’hub vaccinale di Ponte Valentino, davanti ad un paventato voto contrario del consigliere regionale al voto sulla finanziaria previsto per martedi prossimo. Mastella lo avrebbe richiamato ad una condotta più ortodossa, De Luca si sarebbe lamentato e molto proprio per le derive “anarchiche” di Abbate, ricevendo in cambio una risposta assai piccata e nella quale Ginettaccio non faceva mistero di averne fin sopra i capelli di taluni atteggiamenti. Eliminarlo, per esempio, dagli inviti in cui si parla di sanità al Rione Libertà, il suo quartiere, una condotta che Abbate ha definito in modo assai colorito e senza troppe reticenze per cui avrebbe anche fatto capire al sindaco che c’è vita anche oltre Mastella. Raggiunto telefonicamente Abbate non ha smentito l’indiscrezione provvedendo a confermarla sebbene senza indulgere ad atteggiamenti irrriducibili. Che Gino fosse assai scontento di certi comportamenti di Mastella ce ne eravamo accorti proprio dalle interviste rilasciate alla nostra emittente ma che si arrivasse ad un livello così alto di scontro nessuno poteva immaginarlo. Staremo a vedere come finirà questa storia, Abbate è uno dei maggiori esponenti di Noi Campani, se tutto tornerà negli argini oppure dovremo assistere alla grande frattura che farebbe danno più a Mastella che ad Abbate.
