Il caso Picariello tiene banco in questo passaggio politico convulso post elezioni provinciali. Il consigliere di Città Aperta ha candidamente ammesso di non dover dare spiegazione alcuna al suo gruppo ma di essere vincolato al mandato che lo pone in relazione con il suo elettorato e la figura di Gianvito Bello con cui, testuali parole, elabora e condivide la linea politica. Miceli e Perifano li pregano di farsi da parte e di confluire nel gruppo misto ma per ora Picariello resta ancorato alle sue posizioni. Nelle prossime ore è previsto un vertice di Città Aperta per valutare al meglio la delicata vicenda e assumere anche una posizione ufficiale che ponga fine a questa piccola crisi interna. Va da sé che il caso Picariello riproponga prima del previsto i cambi di casacca che siamo stati largamente abituati a vedere nella scorsa consilistura. In questo caso dopo appena tre sedute consiliari.
