Il 28 luglio è tra poco più di un mese e il tema delle elezioni provinciali per l’elezione del nuovo presidente della Provincia di Benevento diventa il motivo di riflessione delle forze politiche. L’incoronazione di Nino Lombardi da parte di Mastella rappresenta una sorta di investitura ufficiale; Lombardi sarà il nuovo presidente per via del voto ponderato e chi “possiede” Benevento vince. E allora si tratta di misurarsi, di saggiare la propria capacità, di ritrovare amalgama. A sinistra, ma sarebbe meglio dire nel PD la riflessione è già cominciata ma di nomi non se ne fanno, mentre a destra il primo tavolo del dopo tracollo si è distinto per il tentativo di dialogo che pare volersi imporre. Ci sono facce nuove e nuovo è anche lo spirito di collaborazione ma è sempre bene mantenersi guardinghi dopo quello che è accaduto alle Amministrative beneventane. Nel frattempo torna a farsi sentire la voce di Federico Paolucci che a tratti scompare per poi riapparire con effetti a valanga. Paolucci, su cui si appuntarono critiche pesanti intra ed extramoenia, lo si accostò spesso ad un ruolo ambiguo di correità promastelliana, ora è preciso: con Mastella mai! E visto che il PD pare avere escluso linee maginot condivise per arginare il Ceppalonico esce allo scoperto. “Occorre, dice, fugare ogni sospetto pur minimo di inciucio col Partito Democratico in chiave antimastelliana”, che tradotto significa che l’avversario è comune ma niente arzigogoli e ammucchiare varie che produrrebbero una perdita sensibile di credibilità, della poca che rimane aggiungiamo noi. E allora Paolucci lancia la sua proposta. “E’ necessario che il centrodestra metta in campo una proposta dignitosa ed autorevole. Io avrei proposto Mimmo Matera, coordinatore di Fratelli d’Italia, ma purtroppo i limiti normativi – che prevedono una scadenza di mandato sindacale superiore a diciotto mesi – lo tengono fuori dalla corsa. Tuttavia, poiché il centrodestra ha dimostrato a Benevento e in ogni parte d’Italia che uniti si vince, credo che sia necessario chiedere alla figura più di spicco tra i tre partiti, Francesco Maria Rubano, vice coordinatore regionale di Forza Italia, di mettersi a capo della unica possibile diga antimastelliana: quella di centrodestra. Ne ha forza, titolo, eleganza e capacità. Sono sicuro che tutto il mio partito sarà entusiasta di sostenere un candidato dichiaratamente di centrodestra. Sarebbe una grande occasione di mobilitazione che travalicherebbe i confini del voto degli amministratori, perché i cittadini comprenderanno che sarebbe una battaglia che riguarda anche loro, come unico baluardo contro lo sconfinato potere mastelliano.” Timeo danaos et dona ferentes…o vero slancio unitario? Ah saperlo…
