C’era attesa per il vertice di maggioranza in programma a Palazzo Mosti questa mattina. Assente Mastella per impegni romani è toccato a Renato Parente riunire una turbolenta maggioranza e serrare i ranghi, ruolo che non è per nulla una novità per il presidente del Consiglio comunale. Di lui si fida Mastella e non sarebbe possibile il contrario per far giungere ai consiglieri più scontenti il messaggio del sindaco, un mix di bastone e carota in questa fase che segue quella delle elezioni. La parola d’ordine è evitare parossismi e in effetti a Renato Parente è toccato proprio il ruolo del taumaturgo: meno sbracamento, più compattezza, più partecipazione alla vita amministrativa ed anche una minore empatia con l’opposizione, in special modo nelle commissioni. Dal punto di vista politico la chiave di volta del summit è consistita anche nel sondare i malpancismi di chi si aspetta di più e per ora ottiene di meno, di chi potrebbe avere remore su qualche incarico affidato ad altri, di chi guarda a destra e potrebbe, in un tempo non breve, svoltare lontano da Mastella. In definitiva, un primo round per comprendere lo stato dell’arte della maggioranza cui molto probabilmente ne seguiranno altri ad intervalli di tempo.
Intanto, un primo banco di prova e di tenore elevato è rappresentato dal Consiglio di lunedi, sul consolidato e la variazione al bilancio di previsione 2022-2024, che dopo la strigliata di oggi non dovrebbe presentare motivi di criticità. Tutti compatti a votare i due punti all’ordine del giorno e così sia. In attesa che Mastella, che nel frattempo ha dovuto rampognare a mezzo social il comandante dei vigili Bosco sulla movida che non si sposta da dove è e che è stato subito avvertito, chissà se infastidito o meno, degli esiti della riunione, torni in città con qualche novità congrua da Roma, specie in materia di PNRR, di cui ha molto a cuore le sorti.
