Non è tutto rose e fiori il cammino intrapreso verso la istituzione del gestore unico delle risorse idriche cui, nella giornata del 31 ha aderito anche il comune di Benevento votando a maggioranza la delibera al termine di una seduta drammatica del consesso comunale. Mastella ha serrato i ranghi, ha catechizzato la sua maggioranza che non gli ha riservato sorprese negative. Sa che quello dell’acqua è il grande asset su cui giocarsi la sua credibilità personale e politica e anche l’ultima frontiera comune con l’ex sodale De Luca. Sa anche che la chiave di volta di tutto questo disegno poggia sull’invaso di Campolattaro, quei nove mln di metri cubi d’acqua attraverso i quali gestire tecnicamente la questione della potabilizzazione che è il vero business di tutta questa vicenda. E allora il passaggio della delibera del gestore unico appariva fondamentale. Non erano ammesse defaillances e si che durante il Consiglio qualche falla si è aperta eccome sotto l’inopinato ma effettivo incalzare di una opposizione che si è dimostrata “compos sui” e che ha messo malle strette sia il segretario generale che il presidente del Collegio dei Revisori, apparsi a tratti balbettanti. Mastella incassa il via libera ma non il plebiscito; sei comuni del Sannio non lo hanno seguito e altri sembrano essere assai titubanti se aderire o meno al SII. E si organizzano. Ieri a Molinara si sono dati appuntamento le sei Fasce dissidenti, Baselice, Sassinoro, San Nazzaro, i due Fragneto e San Lupo che di entrare nel nuovo organismo non ne hanno alcuna intenzione. Ad essi si sono aggiunti esponenti di altre comunità che sull’argomento nutrono dubbi consistenti e parliamo della stessa Molinara, di San Marco dei Cavoti, di San Giorgio la Molara, tanto per citarne alcuni, che alla questione del commissariamento, come extrema ratio deluchiana, credono col beneficio dell’inventario. Il sindaco di Baselice Ferella e il ricorso al Tar nei confronti della delibera 69. Il Primo Cittadino fortorino delinea e argomenta la sua posizione.
Segue servizio
