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Pista ciclopedonale di Via Valfortore, il consigliere Palladino scrive alla Provincia

Pista ciclopedonale di Via Valfortore, il consigliere Palladino scrive alla Provincia

18 Marzo 2023 | by redazione Labtv
Pista ciclopedonale di Via Valfortore, il consigliere Palladino scrive alla Provincia
Politica
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Nell’imminenza di una nuova stagione primaverile, il cancello dell’impianto in via Valfortore resta ancora chiuso. Ho sollecitato più volte la riapertura del tracciato, ho scritto all’Ente Provincia di Benevento senza ottenere risposte. Da ultimo con una Pec del 07/02/2023.” E’ la richiesta del consigliere comunale Marcello Palladino che ha scritto una lettera alla Provincia di Benevento per la pista ciclopedonale di Via Valfortore-Acquafredda “
E’ un impianto – spiega Palladino – con circa 3,5 km di pista, immerso nel verde delle contrade Acquafredda e S. Francesco, dotato di un ampio parcheggio, di spazi da utilizzare per eventuali realizzazioni di campi da padel e beach volley per il periodo estivo. Vi sono inoltre spazi per organizzare campi solari e animazioni per grandi e piccoli oltre a  immobili da utilizzare per punti ristoro. La posizione è comoda, l’entrata è a pochi metri dalla vicina Motorizzazione civile, in via Valfortore – Pezzapiana. Il tracciato fu aperto oltre 16 anni fa, grazie all’intuizione dell’allora Presidente della Provincia, On. Carmine Nardone, utilizzando uno spazio ferroviario in disuso.
In rete sembra rinvenire solo un progetto di fattibilità tecnico-economica risalente al settembre 2021 per lavori di recupero, riqualificazione e rifunzionalizzazione della pista che, si ricorda, fu riaperta almeno in parte, dal compianto Presidente della Provincia, dott. Claudio Ricci.  Una cosa è certa: i cittadini, delusi e amareggiati, chiedono solo verità! Chiedono di capire il perché la pista rimane chiusa e se vi sono atti programmatici o progetti per il recupero e la effettiva ristrutturazione onde favorirne la riapertura. Se dunque v’è poi in programma un bando pubblico per l’affidamento in gestione del tracciato.   Poi, se vi sono ostacoli impossibili da superare, venissero formalmente chiariti. Almeno ci si chiude nella umana rassegnazione e nella riflessione. Attendo comunque fiducioso e speranzoso un riscontro, con l’augurio che ci si possa convincere che non si tratta di una cattedrale nel deserto ma di uno spazio che potrà essere finalmente restituito alla cittadinanza.” conclude il consigliere

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