Tre turni di stop a Kamil Glik. E’ l’inevitabile provvedimento del Giudice Sportivo, il verdetto allo sciagurato intervento del difensore polacco che non solo ha fortemente vincolato la sconfitta casalinga del Benevento con il Frosinone, ma segnale d’allerta in casa giallorossa. Il vicecapitano della Polonia, ora in ritiro proprio con la sua selezione nazionale, salterà le gare con Pisa, Reggina e Vicenza, uno stop forzato che servirà anche per fermarsi un po’ a riflettere. Sorte simile anche per un nerazzurro, ovvero Idrissa Toure, che sconterà la prima delle tre gare di squalifica proprio contro il Benevento, per aver al 15° del secondo tempo, anche lui a gioco fermo, colpito con una gomitato un avversario nel corso della partita col Cittadella. Un turno di stop anche per Nagy, Lucca in casa Pisa, che dovrà fare i conti con le assenze alla ripresa con il Benevento, mentre Fabio Caserta dovrà fare i conti in queste due settimane con l’involuzione della sua squadra nell’ultimo periodo. Tanta qualità in avanti, coperta più corta a centrocampo, proprio zona nevralgica del gioco ma anche delle incertezze dell’allenatore che nella zona mediana sembra ancora non aver trovato la quadra giusta. La sosta servirà a trovare la giusta chiave, o almeno ne darà la possibilità, dopo il confronto di lunedì mattina tra allenatore, direttore sportivo e presidente, con quest’ultimo che ha voluto ascoltare la versione fornita dall’allenatore, fuori dalla trance agonistica per cercare di approfondire i motivi della flessione di questo periodo che può rappresentare il primo segnale di una crisi che la società vuole assolutamente scongiurare. La fiducia sull’allenatore resta intatta, nonostante la società abbia ribadito la volontà di voler vedere altra espressione della squadra in campo, al netto di alcuni limiti per i quali magari si proverà ad intervenire a gennaio. La pausa servirà anche per recuperare totalmente un giocatore come Riccardo Improta, sul quale ora si ripongono anche speranze di una sterzata sul piano dell’imprevedibilità e dell’equilibrio tattico. Quello che un tempo era il dodicesimo uomo perfetto per ogni allenatore, ora diventa ago della bilancia tattica di Caserta. Ai due KO si può rispondere in due modi: reagendo o distruggendo. Ai giallorossi la scelta.
