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Olio: un successo targato made in Benevento

Olio: un successo targato made in Benevento

31 Marzo 2016 | by Anna Liguori
Olio: un successo targato made in Benevento
Attualità
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L’olio extravergine di oliva parla sempre più sannita. Il rinnovato interesse verso uno dei prodotti di eccellenza della dieta mediterranea ha avuto una ulteriore conferma nel successo del corso professionale di potatura dell’olivo, organizzato da Coldiretti Benevento, Aprol Campania, Unaprol e associazione nazionale assaggiatori olio d’oliva Oleum.
Una due giorni, conclusa ieri, che ha visto la partecipazione di settanta persone, in gran parte giovani. L’obiettivo è stato la sensibilizzazione degli olivicoltori e creazione di figure professionali idonee, perché la potatura è la pratica agronomica più costosa dopo la raccolta e troppo spesso sottostimata. Il corso ha avuto un momento teorico in aula, presso la sede di Coldiretti Benevento, e una giornata di formazione in campo presso l’azienda Cicchiello di San Lorenzo Maggiore. Le lezioni sono state gratuite.
“Si conferma un momento d’oro per l’olivicoltura sannita – afferma Gennarino Masiello, presidente di Coldiretti Benevento e vicepresidente nazionale – che incontra anche una novità importante. La Conferenza Stato Regioni ha infatti approvato il primo Piano Olivicolo Nazionale, con una dotazione finanziaria di 32 milioni di euro per aiutare la riorganizzazione del settore, che potrà essere supportato anche con le risorse regionali dello sviluppo rurale. Il Pon prevede misure operative che puntano all’incremento della produzione nazionale di olive e olio extravergine, alla promozione dei prodotti e ad una più forte organizzazione della filiera nazionale”.
“Il buon momento che vive il comparto – aggiunge Francesco Sossi, direttore di Coldiretti Benevento – va di pari passo alla crescita della qualità. Merito soprattutto dei giovani agricoltori che hanno portato entusiasmo e competenza. Prova ultima è il premio ricevuto da Patrizia Iannella all’ExtraBio 2016, con un prodotto biologico pronto a conquistare i mercati stranieri. Questa è la strada su cui continueremo a lavorare, stando al fianco delle imprese e chiedendo trasparenza nella etichettatura. I consumatori devono poter capire da dove arrivano le olive, come sono state lavorate e da chi. Solo così si fa crescere la nuova agricoltura e si garantisce salubrità agli alimenti”.
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