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Ritrovato cellulare in cella, la denuncia dell’OSAPP

Ritrovato cellulare in cella, la denuncia dell’OSAPP

22 Agosto 2016 | by Anna Liguori
Ritrovato cellulare in cella, la denuncia dell’OSAPP
Attualità
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AIROLA – Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa del Segretario Regionale OSAPP Campania Vincenzo Palmieri su un grave episodio accaduto nell’istituto penitenziario airolano.

Nell’ambito dei controlli di routine eseguiti  dal  personale  di Polizia  Penitenziariain servizio nell’istituto  penitenziario  di  Airola è  stato trovato un  telefonino  cellulare introdotto  illegalmente  attraverso  l’occultamento.
Infatti, un   detenuto   è   stato sorpreso  nella sua  cella (camera  di  pernottamento) mentre  utilizzava  l’apparecchio
anzidetto conversando accanitamente con  persone  all’esterno  dell’istituto appena notato dai Poliziotti, per  liberarsene l’ha  lanciato attraverso  le  grate  della  finestra nell’area  sottostante  dei passeggi.    Gli uomini della Polizia Penitenziaria, tempestivamente lo hanno sequestrato.

La  brillante  operazione  eseguita  presso  i  reparti  detentivi dimostra  da  un  lato la  grande  attenzione  avuta  dal  personale  in  tale circostanza, dall’altra parte la superficialità  sotto il profilo dei controlli e la discutibile gestione del personale da parte del direttore e  del comandante, poiché non è la prima volta  che accadono episodi del  genere,  analogo  fatto  è  accaduto  10  giorni  fa  senza ricorrere  alle  contromisure,  gli  autori  sono  sempre  gli  stessi,  detenuti  maggiorenni ristretti in un penitenziario per minori appartenenti a clan organizzati.

Il ripetersi di questi eventi e  la  facile  introduzione di  oggetti  non  consentiti, devono far  riflettere sull’attuale organizzazione e il funzionamento del sistema attualmente scarso e privo di  strumenti  di  controllo ai  fini  della  sicurezza condizione  imprescindibile  per  garantire  il  trattamento  dei  detenuti  minorenni  e non che  sono  ospitati  nel  penitenziario  Beneventano.  Non  si  riesce  a  comprendere  come  mai  nonostante  il  personale  abbia  esposto per  iscritto  strani  comportamenti  durante  la  vita  detentiva dei detenuti in particolare quelli maggiorenni,  non sono state adottate misure atte a impedire il  ripetersi  degli eventi critici sopra  descrittie/o  inflitte  a  questi  ultimi  sanzioni disciplinari per le violazioni commesse, molto probabilmente  a pagare  sono stati  altri e  non  gli  autori.

Ai  colleghi  operanti,- continua Palmieri – và tutto  il  nostro  plauso  e la  nostra stima,   noi   non   vi   lasceremo   soli   fino   a   quando   non   risolveremo   i   problemi organizzativi e lavorativi esistenti per ridare serenità a tutti voi compreso la  tutela dei diritti troppe volte compromessi per altrui incapacità.

A breve la scrivente segreteria si recherà con una propria delegazione presso il penitenziario di Airola per una visita
dei  luoghi  di  lavoro  e  assemblea  con  il  personale  per  sviscerare  tutte  le  questioni  e affrontarle nelle
sedi deputate per la risoluzione delle stesse.

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