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Corona e il romanzo del Bando Periferie, atto primo

Corona e il romanzo del Bando Periferie, atto primo

20 Agosto 2022 | by Enzo Colarusso
Corona e il romanzo del Bando Periferie, atto primo
Attualità
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La tradizione estiva di Altrabenevento. Ricorderete il serpentello di Esculapio, non la divinità latina ma la cooperativa di Napoli nord che Mastella incaricò di prendere le redini del centro “E’ più bello insieme” e le cui sorti si sono arenate tra cocciuti ricorsi dell’Ufficio Legale del Comune e il muro del Tar prima e del Consiglio di Stato poi. Era la questione dei vouchers che i parenti dei ragazzi disabili pretesero e ottennero di potersi spendere dove ritenevano più giusto e così fu. Gabriele “Fisher” Corona ci ha preso gusto e allora per questa torrida estate 2022, appena appena mitigata in queste ore da un po di refrigerio, riproduce il romanzo a puntate e questa volta punta dritto sulla vicenda delle vicende: il Bando Periferie. Protagonista del racconto e della ricostruzione operata da Corona è Lumode, di cui abbiamo a più riprese seguito la genesi fino all’atto finale dell’ormai probabile contenzioso giudiziario col Comune. Il Bando Periferie, fiore all’occhiello dell’Amministrazione Mastella e che rischia un clamoroso flop.

 

1° parte: Il Project Financing sbagliato, le ragioni della Lumode condivise dal Comune.

Riassunto: ad agosto del 2016 l’amministrazione Mastella approvò il progetto “La Città di tutti, la città per tutti” costituita da 17 interventi da realizzare con 18 milioni del  ministero destinati alla riqualificazione delle periferie e finanziamenti privati per oltre 8 milioni di euro. Erano previsti anche la costruzione di un palazzo sull’area del Terminal Bus e la “valorizzazione” di piazza Risorgimento con un Project Financing proposto dalla soc. Lumode di Gricignano di Aversa che voleva investire solo il 25% del costo complessivo per poi acquisire in 29 anni tutte le entrate derivanti dalla gestione delle opere. Dopo cinque anni di proteste e denunce di Altrabenevento, l’ANAC il 14 giugno 2021 ha ricordato al Comune che i Project Financing  devono sempre prevedere investimenti del privato per almeno il 51% dell’intervento complessivo, come impone il Codice degli Appalti.]

Il 6 luglio 2021 con la lettera prot. 75483 il dirigente del Settore Opere Pubbliche del Comune di Benevento, Maurizio Perlingieri, a seguito del parere ANAC di giugno 2021 chiedeva alla soc. Lumode  di Gricignano d’Aversa di rielaborare il piano finanziario per il palazzo sull’area Terminal Bus e il parcheggio interrato in Piazza Risorgimento perché il finanziamento pubblico non può superare il 49% dell’investimento complessivo.

La Lumode il 7 dicembre 2021 con la diffida prot. 140241 ha ricordato che l’Amministrazione Mastella  il 29 agosto 2016 aveva approvato con la Delibera di Giunta Comunale n. 121 la sua proposta di Project Financing per gli interventi in quell’area che prevedeva esplicitamente il finanziamento a suo carico di 2.403.815 euro pari al 25,56% del costo complessivo di € 9.404.600 e i restanti € 7.000.785, 74,44% del totale, come fondi pubblici destinati alla riqualificazione delle periferie e delle aree degradate.

La Lumode ha precisato che la sua proposta così formulata (25% a carico del privato e 75% a carico del ministero) fu inserita nel progetto “La città di tutti, la città per tutti” ed è stata approvata anche dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri che ha pure espresso il parere favorevole alla modifica presentata il 19 ottobre 2020 su richiesta del Comune di Benevento

Pertanto la società casertana concludeva la sua comunicazione del 7 dicembre 2021 con l’invito-diffida al Comune a completare gli adempimenti relativi alla attuazione del Project Financing 25,56 % privato – 74,44% fondi pubblici ministeriali.

La diffida della Lumode ha creato molte preoccupazioni e contrarietà al Comune di Benevento.

L’11 gennaio 2022 con la lettera prot. 2861 il dirigente responsabile del progetto Lumode, l’ing. Maurizio Perlingieri, ha scritto al Responsabile del Programma Periferie, arch. Antonio Iadicicco,  e dopo aver ricordato che l’Ufficio Legale non aveva ancora risposto alla richiesta di parere sulla diffida della società casertana, comunica “L’attuale quadro normativo non consente agli scriventi di proporre all’Amministrazione Comunale l’approvazione della proposta trasmessa dalla ditta Lumode S.r.l”.

 

Dopo oltre due mesi dalla lettera di Perlingieri, Antonio Iadicicco assume direttamente l’iniziativa per tentare di sbloccare il contenzioso con Lumode.

Iadicicco è proprio l’architetto che da libero professionista a giugno del 2016 per incarico della soc. Lumode preparò il “Progetto integrato di riqualificazione urbana di Piazza Risorgimento e dell’area attualmente adibita a Terminal Bus extraurbani” da realizzare come Project Financing con il 25% di capitale privato e il 75% fondi pubblici.

Il 28 dicembre 2018, Iadicicco  fu nominato Dirigente del Settore Urbanistica del Comune di Benevento; a maggio del 2019, dopo la nomina di Responsabile del Programma Periferie, inviò alla Lumode la PEC con la quale rassegnava le dimissioni come progettista dell’intervento Area Terminal Bus-piazza Risorgimento; a novembre 2021 gli è stato assegnato anche l’incarico di Dirigente Opere Pubbliche; a dicembre 2021 è stato confermato Dirigente dei settori Urbanistica- Opere Pubbliche e Responsabile Unico del Programma Periferie.

Iadicicco il 4 marzo 2022 scrive la lettera 23074 al Presidente del Nucleo di monitoraggio e verifica sull’esecuzione del Programma Straordinario Periferie c/o La Presidenza del Consiglio Dei Ministri.

Dopo aver premesso che “Il ‘Bando per la presentazione di progetti per la predisposizione del Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane e dei comuni capoluogo di provincia’ edito dalla Presidenza del Consiglio Dei Ministri in data 25 maggio 2016, come riportato all’art. 7, nei criteri di valutazione dei progetti, prescriveva che: ‘nella selezione dei progetti saranno applicati i seguenti criteri di valutazione, con relativi punteggi: b) capacità di attivare sinergie tra finanziamenti pubblici e privati, laddove il contributo finanziario di questi ultimi sia pari almeno al 25% dell’importo complessivo necessario alla realizzazione del progetto proposto..” Iadicicco segnala che a suo avviso “l’inserimento nella graduatoria allegata al decreto del Presidente del Consiglio Dei Ministri 6 .12.2016, poi la Convenzione sottoscritta in data 9 gennaio 2018, la successiva approvazione della variante al progetto originario del 22.02.2021 da parte del Nucleo di valutazione, confermavano al Comune di Benevento un finanziamento pari a €.18.000.000,00 e de facto ne approvavano i progetti proposti, il quadro economico con la ripartizione delle risorse pubbliche e private e la percentuale relativa alle prime pari a circa il 75% e alle seconde pari a circa il 25%”.

 

Poi il dirigente ricorda che “un esposto all’ANAC, datato marzo 2021, ha fermato le procedure del Comune di Benevento e dell’ufficio da me guidato, di pubblicazione dei bandi relativi alle opere proposte dai privati mediante la finanza di progetto. In sintesi, l’esposto denuncia che la percentuale di finanziamento pubblico, previsto nell’Avviso pubblicato dal Comune di Benevento nel 2016, fosse superiore a quella prevista dal Codice Appalti, ovvero che invece della percentuale del 49% il Bando concedesse almeno il 75%.

Il parere dell’ANAC, pur trattando la materia del project financing in generale, non eccependo eccezioni nel caso particolare sollevato dall’esposto, sembra avvalorare tale tesi.

Quindi Iadicicco segnala Da ciò la necessità di un suo autorevole parere nel merito della questione, ovvero se si conferma che il ‘Bando per la presentazione di progetti per la predisposizione del Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane e dei comuni capoluogo di provincia’ edito dalla Presidenza del Consiglio Dei Ministri in data 25 maggio 2016, ha i caratteri di intervento straordinario volto a limitare la grave crisi economica di quegli anni, volendo rappresentare con le sue misure un forte ed efficace volano di sviluppo e occupazione nel settore edile, ed in quanto tale è da considerarsi LEX SPECIALIS ed in tale ambito può e deve superare la norma prevista dal Codice Appalti; infatti numerosi sono i contributi pubblici a privati e aziende previsti da altre leggi nazionali e regionali che superano la soglia del 49% sempre con la finalità di favorire lo sviluppo economico e sociale.

Iadicicco conclude la lettera chiedendo al Nucleo di Valutazione dei Progetti Periferie di confermare “la validità della percentuale di contributo privato di almeno il 25%, prevista dal Bando pubblicato dal Comune di Benevento, ampiamente descritta in tutte le fasi documentali, nel quadro economico generale del Programma e nelle procedure amministrative che hanno comportato addirittura una doppia valutazione positiva da parte del Nucleo di valutazione”.

Il Nucleo di valutazione dei Progetti Periferie non ha confermato le tesi di Iadicicco.

Appuntamento alla prossima puntata.

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