Successo strepitoso, lunghissimi applausi e grida di sincera riconoscenza dal pubblico conquistato e attento, per “400”, spettacolo contro il cambiamento climatico, con uno strepitoso Beppe Casales che ne è anche straordinario e appassionato autore, andato in scena ieri sera nel Chiostro del Convento San Francesco di Benevento. Lo spettacolo, a ingresso libero, rientrava nell’ambito della rassegna Rapsodie 2025 organizzata da Monica Carbini curatrice di Test Teatro Stage.
4“400” è uno spettacolo di teatro di narrazione contro il cambiamento climatico, prodotto in collaborazione con Legambiente, ma soprattutto scritto e interpretato magistralmente dal mattatore, attore e drammaturgo, Beppe Casales, per “ripensare il nostro posto nel mondo” e per cercare di risvegliare un senso di responsabilità civile e ritrovare un nuovo rapporto di rispetto e cura con la natura che ci sostiene e il pianeta che ci ospita.
Potente, affilato e schietto, poetico e commovente, il lungo monologo, frutto di anni di documentazione approfondita e studio attento, onesto e intelligente, stimola ineludibili riflessioni con l’intento di smuovere le coscienze e suscitare nuove consapevolezze in chi sonnecchia rinchiuso nel suo bozzolo o finge di non vedere la realtà che ci circonda con gli scempi che l’insaziabile umana ricerca del profitto a ogni costo continua paradossalmente a provocare agli equilibri naturali, cui siamo inscindibilmente legati, e ai fragili ecosistemi dei quali facciamo parte e dai quali dipende la nostra sopravvivenza.
Beppe Casales, talento innato, volontà di ferro, profondo senso etico, bravura e professionalità coltivata con ininterrotta costanza e maniacale autodisciplina, si fa veicolo portatore di un messaggio urgente e disperato.
Il suo bellissimo spettacolo, tra immagini, musica e parole che sgorgano come un fiume in piena, necessarie, efficaci, precise e misurate al millimetro, provoca sdegno, sconforto e senso di impotenza ma anche rifiuto per la rassegnazione e dunque voglia di reagire con grande speranza e fiducia nella forza rigeneratrice e coraggiosa delle nuove generazioni e di tutti quegli intellettuali, scienziati, ricercatori, artisti e attivisti che come Beppe, razionalmente e senza isteria, prendono a cuore i grandi temi della società e dell’umanità.
Scrive Casales: – “400” è una passeggiata nel bosco con mia figlia Nina, un viaggio per scoprire il nostro rapporto con quella cosa che chiamiamo natura, così sconosciuta, come sconosciuto è il nostro rapporto con l’aria, l’acqua e il cibo, le tre cose senza le quali davvero non possiamo vivere. Una passeggiata con una bimba, per portare in questo viaggio la curiosità e lo stupore che portano i bambini. ”400” è uno spettacolo contro il cambiamento climatico… La sfida è di ripensare completamente il nostro posto nel mondo. Perché non è possibile prendersi cura di ciò che non si conosce…
Il teatro è il luogo delle domande, dell’incontro tra sconosciuti, del calore dell’emozione. Oggi più che mai le persone hanno bisogno anche di altri strumenti per uscire dal teatro e tradurre quell’esperienza in azione di cambiamento del mondo. L’attivismo non è più una possibilità, è l’unica opzione. “400” vuole essere un tramite tra il teatro e l’attivismo ambientale. –
Grandissima reciproca soddisfazione anche per l’importante e fruttuoso Workshop sul “Teatro di Narrazione” tenuto dallo stesso Casales e voluto fortemente da Monica Carbini, cui hanno partecipato con entusiasmo gli allievi del suo laboratorio TeSt Teatro Stage, nelle giornate di sabato 10 e domenica 11, sempre presso il Convento San Francesco di Benevento, grazie al quale è stato possibile realizzare tutti gli appuntamenti culturali della rassegna Rapsodie 2025 che si concluderà con gli eventi del mese di giugno.
