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In Campania trionfa la “povertà educativa”

In Campania trionfa la “povertà educativa”

9 Maggio 2016 | by Anna Liguori
In Campania trionfa la “povertà educativa”
Attualità
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Sono la Sicilia e la Campania le due regioni d’Italia ad aggiudicarsi il triste primato di enti territoriali con la maggiore “povertà educativa”, ossia dove è più scarsa e inadeguata l’offerta di servizi e opportunità che consentano ai minori di far fiorire capacità e aspirazioni. E’ quanto emerge dal rapporto di Save the Children, “Liberare i bambini dalla povertà educativa: a che punto siamo?”. Fanno da contraltare Lombardia, Emilia-Romagna e Friuli. Inoltre, in Italia, il 48% dei minori tra 6 e 17 anni in un anno non ha letto un libro, se non quelli scolastici; il 69% non ha visitato un sito archeologico e il 55% un museo.

Al secondo posto della “triste” classifica Calabria e Puglia. Fanno da contraltare Lombardia, Emilia Romagna e Friuli Venezia Giulia, le aree più ricche di offerta formativa ed extracurriculare per i minori. L’analisi conferma la stretta correlazione tra povertà materiale ed educativa: sono 1.045.000 i bambini che vivono in povertà assoluta e si concentrano, appunto, in regioni come la Calabria o la Sicilia.

La lettura, bestia nera dei bambini italiani – In Italia il 48% dei minori tra 6 e 17 anni non ha letto neanche un libro, se non quelli scolastici, nell’anno 2015, il 69% non ha visitato un sito archeologico e il 55% un museo, il 46% non ha svolto alcuna attività sportiva. Se nel Sud e nelle Isole la privazione culturale e ricreativa è più marcata, arrivando all’84% della Campania, nelle regioni del Nord riguarda quasi la metà dei minori considerati. Solo nelle province di Trento e Bolzano si scende al di sotto di questa soglia (rispettivamente 49% e 41%).

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