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Estate 2016, caro spiagge: 60 euro a famiglia per una giornata al mare

Estate 2016, caro spiagge: 60 euro a famiglia per una giornata al mare

28 Giugno 2016 | by Anna Liguori
Estate 2016, caro spiagge: 60 euro a famiglia per una giornata al mare
Attualità
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Prezzi degli stabilimenti balneari in leggero rialzo quest’estate secondo un’indagine dell’Adoc, in media le maggiorazioni registrate nelle regioni sono del 2,4%. Per una giornata al mare una famiglia spende in media 59 euro, Sardegna la Regione più cara.
“Rispetto allo scorso anno abbiamo registrato un contenuto aumento dei prezzi per l’utilizzo dei servizi offerti dagli stabilimenti balneari, in media nell’ordine del 2,4% – dichiara Roberto Tascini, Presidente dell’Adoc – le Regioni dove si registrano i maggiori aumenti sono Sardegna (+5,2%) e Campania (+4,1%), seguite da Puglia e Abruzzo (+3,8%), Basilicata e Marche (+3,7%).
Mediamente, i costi da sostenere per il solo utilizzo dei servizi standard degli stabilimenti è pari a poco meno di 30 euro per famiglia, con punte massime in Sardegna (40 euro) e Liguria (39 euro). Ma nel calcolo dei costi da sostenere per una giornata al mare vanno inseriti quelli destinati alla ristorazione, con una spesa media di 25 euro a famiglia e gli extra (come parcheggio e docce calde quando non comprese nei servizi standard), in media poco più di 5 euro al giorno. Complessivamente, una famiglia può arrivare a spendere 59 euro per una giornata al mare, con punte minime in Molise (48 euro) e massime in Sardegna (78 euro).
Nonostante il lieve rialzo dei costi il mare e le località balneari italiane continuano ad essere le mete preferite dai turisti italiani, scelte dal 65% dei partenti. La Sicilia è la Regione più gettonata (19% delle preferenze), seguita da Puglia e Lazio. Il periodo preferito per il soggiorno è ovviamente agosto, ma anche settembre, che mediamente prevede prezzi inferiori del 30% rispetto all’alta stagione.” Secondo l’Adoc gli stabilimenti possono diventare la chiave di volta per promuovere il turismo balneare e culturale, per tutelare l’ambiente costiero e rilanciare l’economia blu, ma la loro gestione deve essere ripensata e l’annosa questione delle proroghe definitivamente risolta.

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