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Benevento| Villa Margherita, un gruppo di operatori parla a cuore aperto. La lettera

Benevento| Villa Margherita, un gruppo di operatori parla a cuore aperto. La lettera

31 Marzo 2020 | by redazione Labtv
Benevento| Villa Margherita, un gruppo di operatori parla a cuore aperto. La lettera
Attualità
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RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO COMUNICATO STAMPA DI UN GRUPPO DI OPERATORI DI VILLA MARGHERITA

 

Siamo un gruppo di operatori di Villa Margherita e la maggior parte di noi lavora nella suddetta struttura da più di 20 anni. Dopo l’ondata di fango che le persone ci hanno versato addosso, abbiamo deciso di rispondere. In tutti questi anni nella nostra struttura i pazienti hanno ricevuto un’assistenza ottimale, non abbiamo mai maltrattato nessuno, non abbiamo mai applicato il protocollo “cazzaniga”, anzi quando c’era la dipartita di qualcuno lo abbiamo considerato sempre un fallimento e mai un obbiettivo.

Inoltre vorremmo precisare che non ci sentiamo inferiori a nessuno e tantomeno lo siamo, anzi per alcuni aspetti potremmo insegnare tanto.

Vogliamo rispondere a tutte quelle persone che dicono di essere ex dipendenti oppure dipendenti a tempo determinato di Villa Margherita che, leggendo i nomi, hanno confuso il periodo di tirocinio con un periodo di lavoro. Inoltre, visto che sono dei professionisti vorremmo ricordargli tutti quei valori che gli sono stati insegnati nei corsi di formazione, come l’umiltà, il rispetto, la professionalità di cui purtroppo non hanno mai capito il significato probabilmente per la loro ignoranza e la loro presunzione, infatti alla prima occasione puntano il dito e cercano di scaricare la loro frustrazione. Ci dispiace per voi ma resterete sempre dei frustrati ed ignoranti e questo comportamento di certo non vi renderà operatori migliori di noi. A tutti quei familiari invece delusi da noi carnefici di Villa Margherita vorremmo ricordare quando venivano letteralmente a scaricare i propri cari per il loro periodo di vacanza per poi venirli a riprendere come pacchi alla fine della villeggiatura. Probabilmente, allora, non eravamo carnefici. Rispondiamo a chi ci ha definito omertosi, forse in un periodo così drammatico è preferibile stare in silenzio al posto di starnazzare come oche diffondendo false notizie ed alimentare tensioni nel tessuto sociale. Rispondiamo a chi ci ha definito carnefici e con quale coraggio guardassimo in faccia ai nostri figli; ebbene sì, con il coraggio di chi anche in un periodo difficile come questo ha continuato a lavorare nel rispetto della vita e di un codice deontologico, che forse a voi manca. Rispondiamo a chi aveva appreso da fonti certe la notizia di 7 cadaveri occultati nella struttura ed aspettava il corteo, ci dispiace avervi deluso ma vi consigliamo di cambiare fonte per dissetare la vostra sete di ignoranza.

Rispondiamo a chi ci ha detto che meritavamo gli schiaffi in faccia perché abbiamo vanificato il loro sacrificio di restare chiusi in casa, noi ci auguriamo che la quarantena per gli imbecilli duri a vita.

Rispondiamo a chi ci ha definiti “merde”, “imbecilli”, beh, a voi che dire, ci rendiamo conto che qualsiasi nostra frase per voi è incomprensibile vista l’assenza di materia grigia. Peccato che il Covid-19 non l’abbiamo creato nel nostro laboratorio, altrimenti l’avremmo modificato in modo tale da colpire solo gli ignoranti, probabilmente la nostra comunità avrebbe tirato un sospiro di sollievo. Volevamo ringraziare con il cuore in mano tutte quelle persone che ci sono vicine e che ci sostengono; indubbiamente sono un numero superiore rispetto a chi sa solo limitarsi a buttare fango su dei professionisti che hanno fatto sempre il loro lavoro. Grazie ai ragazzi che ci stanno sostituendo in struttura, noi non siamo dei disertori come qualcuno ci ha definiti bensì vittime di questo nemico invisibile. Grazie ai medici che nonostante la grandezza di questo fenomeno anche a loro sconosciuto continuano a lottare per salvare vite umane e non ucciderle. Grazie anche a quegli operatori che, una volta tolta la divisa per le più disperate ragioni, criticano e denigrano la struttura: vorremmo ricordargli che questo si chiama tradimento, “Nessuno vi obbliga a rimanere”. Come frasi già sentite non vogliamo essere considerati eroi ma pretendiamo rispetto come quello che noi abbiamo sempre avuto per i nostri pazienti e i loro familiari. L’unica cosa che forse ci dobbiamo rimproverare è che nella maggior parte dei casi siamo stati sempre buoni ed accondiscendenti a non aver fatto rispettare sempre le regole in maniera rigorosa. Un nostro pensiero va anche ai colleghi di un’altra struttura Sanitaria Sannita che in queste ore è inghiottita dallo tsunami Covid-19, con l’augurio che a loro non siano riservati gli stessi trattamenti riservati a noi.

Gruppo di operatori di Villa Margherita

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