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Operazione “Waterfall”: domiciliari e sequestri anche nel Sannio

Operazione “Waterfall”: domiciliari e sequestri anche nel Sannio

28 Ottobre 2019 | by Anna Liguori
Operazione “Waterfall”: domiciliari e sequestri anche nel Sannio
Cronaca
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C’e anche Benevento nell’indagine della Polizia di Stato e la Guardia di Finanza di Frosinone coordinati dalla locale Procura della Repubblica denominata “Waterfall”, nelle province di Frosinone, Pescara, Campobasso e in quella sannita.

Una misura della custodia cautelare in carcere, sei misure cautelari degli arresti domiciliari, venticinque misure interdittive del divieto di ricoprire uffici direttivi delle persone giuridiche per 12 mesi ed il sequestro preventivo di oltre euro 1.500.000 nei confronti di 31 soggetti coinvolti a vario titolo. Tra questi un 50enne di Pannarano finito ai domiciliari; inoltre sequestrati beni a una società di Montesarchio intestata a un cittadino di Bonea.

L’operazione,  è nata da una serie di segnalazioni dell’Ufficio Antifrode di Poste Italiane che hanno offerto lo spunto alla Squadra Mobile ed alla Polizia Postale per iniziare un’intensa e complessa attività investigativa, che ha visto anche la partecipazione della Guardia di Finanza con l’impiego del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Frosinone e della Tenenza di Arce, interessati per le specifiche competenze in materia tributaria, che ha permesso di ricostruire le dinamiche economico-fiscali dell’attività illecita.

E’ stato possibile ricostruire la struttura dell’organizzazione criminale, composta da un commercialista ciociaro, imprenditori e legali rappresentanti di società del centro e nord Italia, e varie “teste di legno”, delineando chiaramente i ruoli di ognuno. L’attenzione degli investigatori è stata rivolta all’analisi del flusso finanziario di due conti correnti postali che nell’arco di dieci mesi hanno visto una movimentazione di circa due milioni di euro, a seguito di una serie di bonifici effettuati da numerose società dislocate su tutto il territorio nazionale. In particolare gli appartenenti al sodalizio criminale mediante la costituzione di società “cartiere” create ad hoc, attraverso le quali si producevano fatture false per giustificare le ingenti movimentazioni di denaro, hanno distratto grosse somme che venivano poi prelevate in contanti presso alcuni uffici postali delle province di Frosinone e Roma, per poi rientrare nella disponibilità dei promotori del sodalizio attraverso appositi corrieri.

 

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