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Sibilia (M5s): «Contro l’Europa, non ciechi europeisti»

Sibilia (M5s): «Contro l’Europa, non ciechi europeisti»

10 Gennaio 2017 | by redazione Labtv
Sibilia (M5s): «Contro l’Europa, non ciechi europeisti»
Politica
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Opportunismo o strategia di incisività europeista, il dilemma che sta interessando il Movimento 5 stelle all’indomani della votazione sulla collocazione europea. Vicenda molto discussa e volenti o nolenti, Beppe Grillo, ha spiazzato tutti con tanto di polemiche, chiaramente sia interne sia esterne.

Tutto parte dal divorzio tra il Movimento e il leader indipendentista britannico convintamente euroscettico, Nigel Farage, fautore della Brexit. E’ seguita subito la votazione della base sul blog del Movimento che ha appoggiato la linea tracciata da Grillo sull’adesione all’Alde, i liberali europei. Da lì il putiferio. Da Salvini alla Meloni, fino ai tanti parlamentari interni al Movimento, hanno dipinto tale scelta come opportunistica e contraddittoria. In poche parole con i liberisti – i primi innanzitutto a volere quest’Europa, la stessa delle banche e dell’austerity – il Movimento 5 stelle non ha nulla in comune.

La stessa risposta l’hanno data anche i liberali dell’Alde che dichiarano di “non aver nulla in comune con Beppe Grillo”, ma quest’ultimo rispedisce al mittente l’accusa sostenendo di “essere stato fermato dall’establishment”. Secondo il leader pentastellato con l’ingresso nel gruppo si poteva avere un potere decisionale maggiore e più incisività nel cambiare il quadro attuale. Questa la giustificazione a tale scelta. Ma nulla di fatto.

Intanto, dalla prima ora, il deputato irpino Carlo Sibilia si schiera contro la svolta liberale : “Il 2017 e poi il 2018 saranno gli anni della fine dell’Unione Europea così come la conosciamo”, incalza.

“Un movimento anti-establishment come fa ad entrare nell’establishment? È come mischiare acqua e olio. Non si mischiano”. E avanti con una serie di motivazioni: “Bisogna uscire dall’Euro che ci ha distrutto. Non allearsi con chi lo sostiene a tutti i costi. Bisogna essere critici nei confronti di questa Europa, non ciechi europeisti. I popoli europei non vogliono l’Ue al servizio della Troika e delle banche”, conclude.

 

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