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Mastella: “Pd ? Non possiamo stare con chi pratica un odio sordo contro di me”

Mastella: “Pd ? Non possiamo stare con chi pratica un odio sordo contro di me”

8 Marzo 2024 | by redazione Labtv
Mastella: “Pd ? Non possiamo stare con chi pratica un odio sordo contro di me”
Politica
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“Con il Pd la pazienza politica è in via di esaurimento, così non va: non possiamo stare con chi pratica un odio sordo contro di me che si riverbera sulla mia comunità politica, non possiamo stare con chi ci soffia l’assessore regionale e poi i consiglieri regionali eletti dal nostro popolo con i nostri voti, praticando una forma esecrabile di ladrocinio politico: il Pd ha preso i nostri voti e poi ci fa la guerra, più violentemente – in molti casi – della Destra che però non ha preso i nostri voti”. Così il segretario nazionale di NdC Clemente Mastella a Benevento durante l’assemblea cittadina che si è svolta all’Università Giustino Fortunato.
“Per le Europee faremo le nostre scelte, in base alle nostra matrice identitaria”, ha proseguito Mastella.  Sull’autonomia differenziata il leader di NdC  ha evidenziato: “Le istituzioni debbano essere non isole, ma generare un arcipelago che produca un filo d’Arianna. Nella mia visione mite della politica il dialogo istituzionale non è servilismo, al contrario.

E’ irricevibile invece la concezione di chi pensa ad un regionalismo accentratore e centralista che surroghi il centralismo nazionale. Il Sindaco è elemento di mediazione istituzionale per attivare processi di equilibrio territoriale: sono andato a Roma in fascia tricolore perché il Consiglio Comunale di Benevento per primo in Campania ha votato contro l’autonomia differenziata, ma non partecipo – me lo impone la mia storia, la mia mitezza e il mio tratto umano e politico – a rivoluzioni ‘copernicane’ “.

Poi Mastella ha elogiato un recente intervento contro l’autonomia differenziata sottoscritto da ex parlamentari di destra: “Sono stati alcuni ex missini, tra cui cito Gennaro Malgieri, a scrivere le riflessioni critiche più acute sulla riforma dell’autonomia differenziata. Si rischia la lesione dell’Unità nazionale, ma anche una catena di micro-secessioni: da un canto una disfida tra ricchi, dall’altro una guerra dei poveri tra le aree interne e depresse del Paese”

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