Alla seconda seduta di consiglio comunale disertato in massa dalla maggioranza, la sindaca Laura Nargi ritira il bilancio previsionale e il documento unico di programmazione e apre una crisi politica. Una diatriba che è tutta interna ai suoi sostenitori e che, in realtà, dallo scorso dicembre, nonostante il rimpasto in giunta chiesto ed ottenuto dall’ex primo cittadino Gianluca Festa, non si è mai realmente chiusa.
Di fronte ai banchi vuoti dei consiglieri di maggioranza e della sua giunta, proprio come era successo ieri, Nargi non nasconde più il problema e parla di una questione che non è tecnica. Poi cerca di assolvere quelli che definisce “i miei consiglieri comunali” parlando di “buona fede” nel loro comportamento in quanto dice “sono stati indotti a pensare che il bilancio avesse qualche piccolo problema”.
Quindi torna su quella che definisce una sua decisione, anche se la voce e gli occhi lucidi tradiscono l’emozione di chi, al contrario, si sente all’angolo, messa in minoranza da Festa che conferma di essere non solo il leader politico della coalizione civica ma anche, sebbene non ce ne fosse stato bisogno, il vero deus ex machina di Palazzo di Città.
Avendo avuto ragione anche di questa nuova prova muscolare sulla necessità di apportare modifiche al previsionale. E così la sindaca chiude il suo breve intervento, effettuato dopo l’appello e il minuto di silenzio dedicato alla memoria dell’ex consigliere Fabio D’Alessandro e della professoressa Orsola Fraternali, di recente scomparsi. “Ho chiesto di fermarci un attimo – dichiara – per osservare cosa sta succedendo”. Ma, in realtà, ora sarà la città ad osservare e a valutare quanto accadrà, partendo proprio dalle ultime parole della Nargi.
