Un attacco violento quanto inopinato quello di Fratelli d’Italia di Benevento a Mastella. Parole durissime, ai limiti del dileggio, che dal partito di Matera mai ci saremmo aspettati all’indirizzo del movimento mastelliano e nei confronti del suo leader, tanto che potrebbe anche sembrare un ennesimo e forse ultimo tentativo di chiamata nei confronti del sindaco di Benevento prima della scadenza dei termini.
Mastella, per ora, non replica alle affermazioni dei Fratelli, nessun comunicato nessun accenno al contraddittorio e anzi interpretando l’entourage mastelliano non è prevista alcuna forma di replica. Nessuna risposta alla “strategia dei due forni” al fatto che non ci sarà spazio “per operazioni improvvisate o condizionate da ricatti” al fatto che “sembri ormai passato alla fase del viandante questuante, che elemosina un posto a tavola.”
Insomma, parole chiocce che dovrebbero far pensare alla fine di ogni pur embrionale forma di dialogo. E invece Mastella non risponde, fa orecchio da mercante preferisce attaccare il PD locale ironizzando sull’accento del suo segretario piuttosto che alle affermaziomni gravi provenienti dall’amico Matera, se diamo per certo che l’ispirazione del coordinamento cittadino della Fiamma sia direttamente orchestrato dal leader indiscusso del partito sannita. Che, dal canto suo appare come smpre serafico. “Mastella con il centrosinistra e’ nostro avversario. Mi pareva di essere stato chiaro su questo”, dice assai laconico.
Mastella però è furbo; replicare di pancia servirebbe a poco, meglio agire con lucidità in un momento per lui assai critico, dove di sponde ne ha poche. Nel centrodestra, oggettivamente in pochi lo amano. Ha probabilmente perso Martusciello,che poteva costituire un canale di dialogo nonostante il profluvio di invettive, un po come quelle giunte or non è guari da Fratelli d’Italia. A sinistra il sindaco cerca ulteriori garanzie e gli articoli su di lui della stampa nazionale e degli house organ locali vanno proprio in questa direzione. Da però l’impressione della voce che urla nel deserto delle orecchie cui avrebbe agio di riferirsi anche perchè con la pars destruens deluchiana tutto diventa più contorto e le certezze ridotte a lumicino.
