Due sberle in pieno volto a Francesco Maria Rubano. Clemente Mastella incassa il sostegno, per altro non determinante, di Gerardo Giorgione e di Luigia Piccaluga Principe sulla questione della scelta del membro che spetta a Palazzo Mosti per la costituzione della terna dei Revisori dei Conti.
Un fatto politico non certo marginale, tutti e due i consiglieri aderenti a Forza Italia che decidono di sostenere Mastella ed entrambi non certo nel momento migliore delle loro relazioni con il segretario provinciale di cui lamentano una certa loro marginalità nelle decisioni ed anche un non ben radicato coinvolgimento nelle questioni del territorio. Ufficialmente ne Giorgione e neppure la Piccaluga Principe accennano a questioni politiche; entrambi sostengono che abbiano votato il professionista. Il che sembra una foglia di fico e neppur tanto larga.
Affermazioni che potrebbero celarne altre e meno auliche motivazioni ma sta di fatto che Mastella, che ieri ha anche ricevuto a Palazzo Mosti il sindaco eletto di Sant’Angelo a Cupolo De Pierro, su cui ha posto l’imprimatur, ha voluto mandare un segnale anche solo emblematico, al suo più acerrimo antagonista negli ultimi tempi. Che dall’America ancora non commenta quanto è accaduto ma è presumibile che lo faccia al suo rientro. Per ora Rubano ritiene sufficiente la motivazione addotta da Giorgione ma un chiarimento appare quanto meno auspicabile per capire meglio che aria tira all’interno del partito. Così come con Mosè Principe che parla di spazi di manovra limitati, ma nel caso specifico non c’è da meravigliarsi troppo di virate improvvise e colpi di teatro.
C’è di fondo che Mastella, in queste circostanze è l’uomo da battere, che piaccia o meno. La sua abilità a giocare su due tavoli è proverbiale ma è De Luca la sua barra a dritta, dal quale attinge finanziamenti a gogò e al quale aggancia, per ora, la sua bussola politica. Anche guardando a destra, la viandanza è sempre in agguato.