“Venire a Canossa”, storica definizione per affermare il netto passo indietro di uno dei due contendenti in una qualsivoglia disfida. L’imperatore del Sacro Romano Imper Enrico IV che va a Canossa per chiedere perdono a Papa Gregorio VII dopo essere stato scomunicato. Tra De Luca ed Elli Schlein non siamo certamente a questo ma i rapporti sono logori e apparentemente inconciliabili. Apparentemente.
Si da il caso che i due cominciano a parlarsi e questo è il dato di assoluta novità per una estate che, con larga probabilità, dovrebbe preludere al voto regionale di novembre. Ci sarebbe stata una telefonata fa i due venerdi, dai toni rilassati ma null’altro che un approccio, emblematico però per comprendere che l’attuale fase di stallo sarebbe un regalo al centrodestra. De Luca e il suo 22%, parente a 25, se corresse da solo regalerebbe la regione ai partiti di governo e questo al Nazzareno lo sanno molto bene. E allora bisogna lavorare di fino, magari trangugiando più di un boccone amaro. Il Governatore mette sul piatto della bilancia la sanità su cui non accetta negoziati; fa capo a lui e al suo apparato di potere e tutto o quasi ruota attorno a questo tacito accordo. Intanto avvia il giro di valzer delle nomine, coma ad affermare che in quel campo ci gioca solo lui come il Paris con l’Inter.
Se da Roma arriveranno segnali positivi in tal senso allora si potranno anche superare gli insulti reciproci che fioccano a iosa da anni; sarebbe flatus voci destinato a perdersi nel Golfo. Insomma, De Luca vuole tenersi i cordoni della borsa sanitaria, vuoi per rivendicare i dieci anni di lavoro fatti per traghettare la Campania fuori dalle secche dei debiti, vuoi per continuare ad esercitare potere. E vuole che le scelte vengano fatte in Campania e non a Roma, ecco perchè vede come il fumo negli occhi la scelta di Fico, portato dal PD napoletano, mentre è possibilista sui nomi di Costa o Cafiero de Raho.
In conclusione, il gioco e cioè la riaffermazione del centrosinistra, vale la candela, le concessioni che, d’altra parte, entrambe le fazioni saranno costrette a fare. Con l’innesto di un negoziatore, che potrebbe essere il sindaco di Napoli Manfredi novello “Matilda di Canossa”, che continua a ribadire di volere puntare alla sindacatura bis napoletana ma che dinanzi alla necessità di garantire una candidatura utile a tutti potrebbe essere il vero asso nella manica del centrosinistra.










