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Casa Circondariale di Benevento: il Si.N.A.P.Pe denuncia condizioni di lavoro insostenibili e mancati pagamenti degli straordinari

Casa Circondariale di Benevento: il Si.N.A.P.Pe denuncia condizioni di lavoro insostenibili e mancati pagamenti degli straordinari

3 Giugno 2025 | by Redazione Bn
Casa Circondariale di Benevento: il Si.N.A.P.Pe denuncia condizioni di lavoro insostenibili e mancati pagamenti degli straordinari
Attualità
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“Casa Circondariale di Benevento: Basta ingiustizie!
Il personale di Polizia Penitenziaria è stanco di lavorare senza giustizia.

Il Si.N.A.P.Pe non può più restare in silenzio di fronte a una situazione ormai divenuta intollerabile e che coinvolge in modo grave il personale in servizio presso la Casa Circondariale di Benevento.È inaccettabile che gli agenti di Polizia Penitenziaria siano costretti a operare in condizioni che rasentano lo sfruttamento, nell’indifferenza generale e in totale assenza di tutele concrete.

Da tempo immemorabile, le ore di lavoro straordinario effettuate ogni mese non vengono retribuite. Il monte ore assegnato all’Istituto per l’attuale esercizio finanziario è del tutto insufficiente rispetto al reale fabbisogno operativo. Tale carenza comporta un pesante aggravio per gli operatori, che quotidianamente si vedono costretti a prolungare il proprio turno ben oltre le otto ore ordinarie, senza ricevere il giusto compenso. I crediti maturati restano inevasi per mesi.

Non è più tollerabile che chi garantisce ogni giorno, con sacrificio e senso del dovere, l’ordine e la sicurezza all’interno dell’Istituto debba subire l’ennesima mortificazione, sia professionale che personale. È ora che il lavoro e l’impegno degli agenti di Polizia Penitenziaria vengano finalmente riconosciuti e rispettati.

Chiediamo con forza un intervento immediato e risolutivo da parte delle autorità competenti.
Non accetteremo più promesse disattese, né il perpetuarsi di una condizione che mina profondamente la dignità e la motivazione degli operatori.

Il Si.N.A.P.Pe lancia un appello alla cittadinanza e agli organi di informazione affinché si facciano portavoce di questa giusta battaglia.

I poliziotti penitenziari non sono numeri: sono professionisti dello Stato che meritano rispetto, considerazione e il giusto compenso per il lavoro svolto.

“Non ci fermeremo finché non saranno riconosciuti i diritti fondamentali del personale!”

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