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“Battisti Legend”, a Luglio Mario Lavezzi a Benevento

“Battisti Legend”, a Luglio Mario Lavezzi a Benevento

24 Giugno 2025 | by Anna Liguori
“Battisti Legend”, a Luglio Mario Lavezzi a Benevento
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Mario Lavezzi: uno dei padri della canzone italiana presto a Benevento

Parlare di Mario Lavezzi significa raccontare una parte fondante della musica italiana d’autore. Non solo autore e compositore, ma anche produttore, arrangiatore e musicista, Lavezzi ha dato forma, suono e profondità emotiva a canzoni che sono entrate nell’immaginario collettivo. Le sue melodie hanno accompagnato generazioni e ancora oggi conservano una forza comunicativa rara, segno di un talento che ha saputo coniugare mestiere, ispirazione e visione.

Dietro molti dei successi che hanno segnato la storia della musica leggera italiana c’è infatti la sua firma: E la luna bussò, In alto mare, Varietà, Torneranno gli angeli, Vita (resa celebre dall’indimenticabile duetto tra Lucio Dalla e Gianni Morandi), fino a Stella gemella, uno dei brani più amati di Eros Ramazzotti. In ognuna di queste canzoni si riconosce la sua impronta: elegante, melodica, profondamente umana.

L’autore che ha saputo raccontare le emozioni degli altri
Nato a Milano nel 1948, Lavezzi inizia la sua carriera negli anni Sessanta con l’Equipe 84, per poi intraprendere un percorso più ampio e articolato che lo porta a scrivere e produrre per artisti del calibro di Loredana Bertè, Ornella Vanoni, Anna Oxa, Fiorella Mannoia, Renato Zero e tanti altri. La sua musica ha accompagnato mutamenti culturali, mode e linguaggi, restando però sempre fedele a un’idea precisa di qualità e autenticità.

A differenza di molti suoi contemporanei, Lavezzi ha scelto spesso di restare un passo indietro rispetto al riflettore, pur mantenendo un ruolo centrale nella creazione. Eppure, il suo contributo alla definizione del “suono italiano” dagli anni Settanta in poi è stato fondamentale, tanto da renderlo uno dei pilastri della nostra tradizione musicale.

Il legame profondo con Lucio Battisti
Un capitolo speciale della sua storia artistica è rappresentato dal legame con Lucio Battisti, che ebbe per lui una vera e propria ammirazione. Fu proprio Battisti a intuirne per primo le potenzialità, coinvolgendolo in progetti musicali e sostenendolo nella sua evoluzione come autore e produttore. Condividevano la stessa visione aperta e moderna della canzone, intesa non solo come espressione popolare ma anche come forma d’arte capace di innovare, sorprendere, restare nel tempo.

Non è un caso che Lavezzi venga spesso citato come uno dei pochi artisti italiani ad aver saputo raccogliere e reinterpretare l’eredità musicale di Battisti, senza mai imitarla, ma rendendola fertile e attuale.

Il 18 luglio a Benevento: una serata per ricordare e riascoltare
Sarà proprio in nome di questo legame profondo che Mario Lavezzi sarà protagonista il 18 luglio 2025 al Teatro Romano di Benevento, in occasione del concerto “Battisti Legend”, una serata interamente dedicata all’opera di Lucio Battisti. L’evento, guidato dal cantautore Roberto Pambianchi — noto interprete del repertorio battistiano — rappresenterà un momento di celebrazione collettiva della musica di un’epoca, con la presenza di Lavezzi come ospite d’onore e figura centrale della serata.

Non si tratterà di una semplice apparizione. Lavezzi salirà sul palco con il suo carisma e la sua musica, portando la sua voce e la sua chitarra, ma anche i suoi racconti, i suoi ricordi e la sua esperienza. Il pubblico avrà così l’occasione non solo di ascoltare dal vivo alcuni dei brani che ha scritto, ma anche di rivivere, attraverso la sua partecipazione, la storia della canzone italiana vista dall’interno.

In un contesto suggestivo come il Teatro Romano, dove la bellezza dell’antico si fonde con la vibrazione del presente, la sua presenza sarà non solo un omaggio, ma un evento nell’evento: una rara occasione per vedere sul palco uno dei veri protagonisti della nostra cultura musicale.

L’appuntamento si preannuncia come una serata di grande intensità emotiva, in cui la musica non sarà solo esecuzione, ma anche memoria viva, dialogo tra epoche, e testimonianza autentica di un’arte che ancora oggi sa parlare al cuore.

 

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