Una scoperta tutta italiana, firmata dall’Istituto Tumori Pascale di Napoli, potrebbe aprire una nuova strada nella prevenzione oncologica. Il gruppo di ricerca coordinato dal dottor Luigi Buonaguro ha pubblicato uno studio potenzialmente rivoluzionario: alcune molecole presenti nei vaccini pediatrici obbligatori, quelli che riceviamo da bambini, mostrano una sorprendente somiglianza con antigeni tumorali.
In pratica, in soggetti con determinate caratteristiche genetiche, quei vaccini potrebbero innescare una memoria immunitaria in grado di riconoscere e contrastare precocemente lo sviluppo di alcuni tumori.
Un’ipotesi affascinante, che andrà verificata su larga scala, ma che apre uno scenario inedito: quello di una vera e propria “vaccinazione preventiva2anche contro il cancro.
Il lavoro, già pubblicato sulla rivista scientifica Journal of Translational Medicine, si inserisce in una linea di ricerca avviata già nel 2021, quando lo stesso istituto aveva evidenziato il ruolo protettivo delle infezioni virali e batteriche nel rafforzare il sistema immunitario contro alcune forme tumorali.
Il team ha identificato un insieme di molecole comuni anche legate al virus SARS-CoV-2 che potrebbero essere utilizzate per sviluppare vaccini universali, più economici e accessibili a tutti.
