Una tranquilla città di provincia. Benevento, di certo e meno male, non è afflitta dalle problematiche della metropoli e vivaddio, la sua crimimalità è tutto sommato circoscritta ma non meno aggressiva e penetrante ma a gli occhi dell’opinione pubblica locale non permea per intero i settori della società. Una opinione assai discutibile. Essa c’è e opera ed nè attivissima nel campo delle estorsioni, per esempio, e torna alla mente l’inesistenza dell’oasi felice di cui si sforzava di far passare il messaggio l’ex procuratore Policastro.
L’episodio di questa notte ai Cappuccini, gli inquirenti stanno valutando la natura del rogo d’auto e nessuna pista è esclusa, se confermata la natura dolosa fa il paio con altri fenomeni delinquenziali che non sempre si può ascrivere all’immigrato ma fanno parte di pratiche criminali autoctone che molto spesso si preferisce derubricare e per tante ragioni.
Michele Martino, referente di Libera per Benevento, intervenuto nei nostri studi rimarca con forza il concetto. Da anni si batte per far passare il messaggio che il grado di intimidazione della criminalità nostrana è assai virulento e che scaricare l’onere della delinquenza solo sugli immigrati è fuorviante ed anche pericoloso
