In un Paese dove le temperature superano i 40 gradi e si parla ogni giorno di cambiamenti climatici e tutela del benessere, è inconcepibile che l’acqua – un bene primario e indispensabile – venga tolta proprio nei giorni più caldi dell’anno alle 18 senza un avviso.
Molti cittadini si sono trovati a dover affrontare ore, se non giornate intere, senza una goccia d’acqua nelle proprie case. Famiglie, anziani, bambini, malati: nessuno è risparmiato da disservizi che mettono a rischio la salute e la dignità delle persone. Come se non bastasse, in questo scenario desolante, le tariffe dell’acqua continuano ad aumentare. Ci chiediamo: per quale servizio stiamo pagando, esattamente?
Chi gestisce queste risorse essenziali dovrebbe vergognarsi. È inaccettabile che in piena estate, con il caldo che raggiunge picchi record, non si riesca a garantire neppure il minimo indispensabile. Invece di investire nella rete idrica, si preferisce scaricare i problemi sui cittadini, tagliando l’acqua e aumentando le bollette.
È ora di dire basta. I cittadini meritano rispetto, trasparenza e soprattutto un servizio adeguato al prezzo che pagano. Chi ha responsabilità in questo settore deve rispondere delle proprie scelte, perché l’acqua non è un lusso: è un diritto. E non vi lamentate se non si pagano più le bollette che tra l’altro subiranno anche un aumento.
Vergogna!