Iniziata il 30 agosto e tremina il 4 ottobre la quinta edizione di “Irpinia Terra di Mezzo – Incontra il Sannio”, la rassegna dedicata alla valorizzazione dei borghi, delle tradizioni e dei paesaggi dell’Irpinia, in collaborazione con il Festival Sete Sóis Sete Luas, giunto alla 33ª edizione. Il festival prevede concerti serali gratuiti e salotti enogastronomici che intrecciano musica, gastronomia e valorizzazione del patrimonio storico-artistico locale.
Quest’anno, per la prima volta, il festival formalizza l’alleanza tra Irpinia e Sannio, trasformando sei borghi dell’Appennino meridionale in un unico palcoscenico mediterraneo: Salza Irpina, Torrioni, Montefusco, Santo Stefano del Sole, Pietradefusi e San Giorgio del Sannio.
Non un semplice ampliamento geografico, ma il riconoscimento di una comune identità culturale che affonda le radici nella storia, nei saperi contadini, nella musica popolare e nei sapori autentici delle comunità interne.
Il 6 settembre alle ore 21:00, in Piazzetta Giuseppe Lombardi, il pubblico vivrà un viaggio nel cuore dell’arte flamenca con lo spettacolo del bailaor e coreografo andaluso Jesús Gil Fernández, accompagnato da David Bastidas Mesas (voce) e José Almarcha (chitarra).
Un evento gratuito e aperto a tutti, dove danza, ritmo e passione mediterranea daranno vita a un’atmosfera unica nel cuore dell’Irpinia.
Il 7 settembre dalle ore 18:30, nel Palazzo Comunale di via Tuoro, Torrioni ospiterà i Salotti Enogastronomici: un percorso tra gusto, storia e convivialità che unisce cucina locale e suggestioni internazionali.
Il menu prevede rape e patate con colatura di provola e polenta, la tortilla spagnola di patate e cipolla e il castagnaccio con salsa alla vaniglia. La serata sarà arricchita dall’esibizione itinerante di Ilaria Scarano.
Ingresso gratuito per massimo 75 persone, con prenotazione obbligatoria via WhatsApp al numero 331 9000565. Tre turni disponibili: ore 18:30, 20:00 e 21:30.
Dalle ore 23:00 spazio libero per tutti con percorsi sensoriali e assaggi di primi piatti.
“Questi borghi scelgono di non isolarsi, ma di ritrovarsi nel confronto e nella contaminazione – spiega la direttrice artistica Fiorenza Calogero –. Si trasformano in crocevia mediterraneo, in spazio aperto di creazione e dialogo, dimostrando che è possibile essere periferia solo geograficamente, rimanendo centro umano e culturale”.
Nel cartellone si intrecciano infatti le tradizioni sannite e irpine con le voci del Mediterraneo: la tammorra incontra gli strumenti portoghesi, i canti a distesa dialogano con il flamenco, i sapori contadini si mescolano con spezie del Maghreb.
“Irpinia Terra di Mezzo” si conferma un modello di sviluppo culturale per le aree interne, capace di valorizzare identità locali e inserirle in reti internazionali.
“In un mondo che alza muri, noi costruiamo ponti”, conclude Calogero. “La cultura diventa strumento di coesione sociale e di sviluppo sostenibile per le comunità dell’entroterra”.
