La fumata bianca ad un passo, nel centrosinistra sembra che i tasselli vadano a collocarsi in maniera definitiva e tutti in direzione di De Luca. Che poi spalanca le porte a quel ricompattamento, seppure armato, che blinda il centrosinistra sulla non facile strada dei veleni interni che porta alla riconferma a Santa Lucia. L’ultimo diaframma era rappresentato dall’indizione del congresso regionale del PD, il cui commissariamento risale al 2022, vero snodo cruciale per garantire l’ingresso ufficiale di De Luca nel Campo Largo attraverso la elezione del figlio Piero al comando del partito campano. Che poi significa per il Governatore il controllo assoluto delle operazioni, una presidenza molto più che ombra per continuare a governare la regione dalle quinte.
Ieri a Napoli il commissario regionale Misiani ha avuto una serie di incontri utili a sbloccare la casella Roberto Fico incontrando i dirigenti locali del partito, con i quali si dovrebbe lavorare al Congresso, e più di tutto la colazione di lavoro col sindaco di Napoli Manfredi col braccio destro di De Luca Mastursi e con lo stesso Roberto Fico, probabilmente il momento più importante per formalizzare la situazione che porterà al congresso, che si presume potrà essere abbastanza breve tale da essere celebrato a fine settembre, in tempo utile per il voto di novembre. Intesa su De Luca Jr chiusa, via libera a Fico, Misiani si è raccomandato a Manfredi di accelerare gli ultimi negoziati per chiudere la questione.
E se a sinistra De Luca pare essere l’unico vero vincitore della lunga contrapposizione con il suo partito, a destra il disorientamento, ad oggi, è palese. Saltato il vertice nazionale del 25 gli unici elementi di novità insistono sull’apertura a Calenda, che però è disposto ad aderire solo in presenza di un candidato di chiaro stampo liberale. Fino ad ora l’unico di cui si ha notizia è Cirielli che potrebbe anche stancarsi di essere il candidato in pectore da ormai sei mesi e rischia di arrivare logoro alla volata finale. Tra chi sostiene la scelta di un candidato svincolato dai partiti, vedi Forza Italia, chi sollecita Cirielli a farsi avanti in modo più netto, vedi Lega, chi traccheggia perchè sa di essere in una vera e propria palude tra Campania e Veneto, vedi Fratelli d’Italia, le prospettive sembrano essere problematiche per la coalizione che governa il Paese. Tanto che Martusciello,in un eccesso di realismo, sìè spinto in avanti ammonendo i suoi a fare una sana opposizione in caso di sconfitta elettorale e sarebbe la terza di fila.
E allora vai con Mara Carfagna, nome spendibile e molto suggestivo, su cui Lupi, il leader di Noi Moderati, è disposto a scommettere. ” La discussione tra civici o politici è una finta discussione, dice Lupi, il vero problema è rappresentare un’alternativa di governo per la Campania”. Altre opzioni risultano quelle legate a Giosy Romano amministratore della Zes Unica e i rettori della Federico II Lorito e della Vanvitelli Nicoletti. Poco altro in attesa che avvenga il tavolo anche se l’accomodamento fra De Luca e il Campo Largo, a scanso di sempre clamorose rotture, sembra avere spento molte velleità a destra.