Dal 29 al 31 agosto Benevento ospita la prima edizione di SottoTraccia, festival culturale multidisciplinare nato come dispositivo di rigenerazione urbana e immaginazione collettiva.
La rassegna si svolgerà in via Bartolomeo Camerario – tra la Chiesa di San Bartolomeo e Piazza Piano di Corte – con epicentro nell’Auditorium San Nicola, negli spazi dell’adiacente ex Scuola Paritaria Bosco Lucarelli e nella corte del Palazzo Capasso Torre.
Parte della programmazione di Benevento Città Spettacolo (46ª edizione), SottoTraccia mantiene una propria identità curatoriale e organizzativa autonoma, proponendo tre giornate dedicate a performance, installazioni, videoarte, cortometraggi, arti visive e talk in chiave transdisciplinare. Questo approccio è stato riconosciuto dal Madre – Museo d’Arte Contemporanea Donnaregina, tramite il conferimento al festival del prestigioso matronato.
«SottoTraccia nasce per ridisegnare e rinegoziare l’identità culturale della città – spiegano i curatori e organizzatori Carlo Pedata ed Antonio Spina – non solo rianimando il paesaggio urbano, ma rintracciandone possibilità nascoste e attivando nuovi sensi di appartenenza». Nel team di lavoro figurano anche Saverio Pepiciello, curatore, e Piero Fallarino, head of marketing e art director.
Saranno coinvolti circa 70 artisti di diverse generazioni e background, insieme a ospiti di rilievo della scena contemporanea italiana, come il fotografo Luciano Ferrara e i pittori Giuseppe Leone ed Enzo Palumbo, docenti all’Accademia di Belle Arti di Napoli, che realizzeranno interventi site-specific. Tra gli invitati anche Alessandro Rillo, Ines de Leucio, Egidio Iovanna ed Ernesto Pietrantonio.
La programmazione sarà arricchita da talk orizzontali e partecipativi, pensati per favorire il confronto intergenerazionale e interistituzionale, e da una fitta serie di pratiche artistiche capaci di intrecciare linguaggi e discipline. La presenza di artisti da tutta Italia permetterà di far rinascere a Benevento un fermento artistico-culturale che per troppi anni è rimasto “sottotraccia”.