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“Memorie delle Complessità” l’universo neobarocco di Gaetano Cantone in mostra al Teatro Comunale di Benevento

“Memorie delle Complessità” l’universo neobarocco di Gaetano Cantone in mostra al Teatro Comunale di Benevento

28 Agosto 2025 | by Maresa Calzone
“Memorie delle Complessità” l’universo neobarocco di Gaetano Cantone in mostra al Teatro Comunale di Benevento
Cultura
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Nell’ambito del Festival Benevento Città Spettacolo, l’arte visiva si fa spazio tra i linguaggi della scena con la raffinata personale di Gaetano Cantone, “Memorie delle Complessità”, allestita nel foyer del Teatro Comunale e visitabile fino al 31 agosto dalle 19.00 alle 22.30.

Architetto, artista e graphic designer, Cantone (1951) è tra i rappresentanti più autorevoli del neobarocco contemporaneo, con una produzione che unisce il rigore del pensiero alla libertà iconica dell’immaginazione. La mostra, come suggerisce il titolo, si presenta come un viaggio attraverso la stratificazione del sapere artistico, in cui la memoria non è semplice recupero del passato, ma terreno fertile per nuove narrazioni visive e concettuali.

Cantone non è solo pittore e visual artist, ma anche saggista e intellettuale acuto, autore di testi come “Ansietà identitaria e complessità” e “Iconografia e civiltà urbana nella modernità”. La sua opera si muove lungo un asse che unisce pensiero critico, estetica e riflessione politica sul ruolo dell’arte oggi.

Nell’intervista concessa in occasione della mostra, Cantone denuncia la “superficialità con cui si guarda all’arte”, paragonandola a un “dopolavorismo concettuale” che priva l’artista della propria responsabilità culturale. È un monito forte contro la riduzione dell’arte a puro gesto emotivo, senza consapevolezza né profondità.

“Se ciò accadesse davvero – afferma – l’arte andrebbe incontro a una deriva culturale, negando l’articolazione complessa dei saperi e dei processi creativi che la sostengono.”

Per Cantone, l’arte deve interpellare se stessa, riattivare la memoria, resistere all’appiattimento neoaccademico e proporsi come strumento per affrontare le “compresenze complesse” della realtà contemporanea. Una sfida che chiede l’intervento congiunto di artisti, critici, storici e studiosi, affinché la bellezza non evapori, ma continui a interrogare e nutrire l’immaginario collettivo.

La mostra, nel suo allestimento raccolto ma potente, è un invito a non semplificare, a cogliere la densità dei segni, a lasciarsi coinvolgere dalla pluralità dei riferimenti simbolici. Le opere di Cantone richiamano frammenti iconici di culture e tempi diversi, creando una trama visiva densa di rimandi, un sistema aperto, dove ogni immagine è insieme domanda e possibilità.

“Bisogna alzare il livello dei dubbi – dice ancora Cantone – e interrogarli per ricavare nuove masserizie per i prossimi ‘inverni dello scontento’.”

Un’espressione che riecheggia Shakespeare e che l’artista utilizza per avvertire: l’arte non può più essere schiava dei mercanti o della quiescenza dei collezionisti. Deve invece ritrovare un ruolo attivo, critico e rigenerante, capace di costruire “percorsi di memoria in grado di arricchire l’immaginazione”.

“Memorie delle Complessità” non è una mostra per distrarsi, ma per riflettere. Un’occasione preziosa per conoscere un autore che fa della complessità la sua cifra stilistica e intellettuale, e che continua a interrogare l’arte come linguaggio vivo, attraversato dal tempo e dalle contraddizioni del presente.

L’appuntamento è nel foyer del Teatro Comunale di Benevento, ogni sera fino al 31 agosto. Un piccolo scrigno di pensiero e bellezza, perfettamente incastonato tra gli eventi del Festival.

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