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Regionali, Ruotolo va a Canossa. Centrodestra ancora senza un nome

Regionali, Ruotolo va a Canossa. Centrodestra ancora senza un nome

30 Agosto 2025 | by Enzo Colarusso
Regionali, Ruotolo va a Canossa. Centrodestra ancora senza un nome
Politica
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Chiusa la partita nel centrosinistra. La convergenza sul nome di Roberto Fico da parte di tutti, in primis Vincenzo De Luca, non è stata affatto indolore per qualcuno e “s’altra è maggio nulla è si spiacente”, tanto per citare il Poeta. La parafrasi dantesca è tutta per Sandro Ruotolo le cui dichiarazioni aiutano a capire come sia stata terribile la prova che ha dovuto sopportare la nomenklatura barricadera del Pd. “Mi ha provocato una ferita, io e gli altri amici che abbiamo sostenuto Elly Schlein non siamo certo contenti”, dice Ruotolo dalle colonne del Fatto Quotidiano dovendo ammettere la capitolazione sulla questione del congresso dem e la rinuncia a competere.

Poi per alleviare il dolore definisce terminata l’era De Luca, ma sa che non è affatto così, almeno nell’immediato, e iniziata quella del Campo Largo e apostrofa Fico “uomo esperto e non un Masaniello”. Chissà a chi allude il giornalista ma presumiamo che il riferimento abbia nome e cognome. In un modo o nell’altro Ruotolo e li seguaci sui hanno dovuto accettare l’impossibile in nome della tenuta politica della traballante coalizione del cosiddetto Campo Largo dimostrando però una certa diligenza e senso di appartenenza nei confronti del partito nell’ora più difficile e contribuendo a dimostrare che tutto sommato i partiti esercitano ancora una certa influenza sulle posizioni personali o di apparato e questo rappresenta un indubbio elemento di novità; non sarà il centralismo democratico d’antan ma è un segnale importante su cui riflettere.

Nel centrodestra la situazione nel frattempo è delicatissima. Del tavolo si sono perse le tracce e con molta probabilità è saltato, così come si sono sgretolate le speranze che i partiti di governo coltivavano e cioè di una disgregazione del fronte interno allo schieramento opposto; il riallineamento forzato di Ruotolo e compagni è stato accolto con sarcasmo a destra e ciò la dice lunga anche perchè ora è finito il tempo dell’attendismo. Per Antonio Tajani, Ministro degli Esteri e capo di Forza Italia, i nomi restano gli stessi:  Cirielli, Mara Carfagna e i soliti esponenti della cosiddetta società civile; i Rettori Lorito e Nicoletti, Giosy Romano e nelle ultime ore anche quelli di Costanzo Iannotti Pecci e del Prefetto di Napoli Di Bari. Nomi quasi buttati a caso, a volte all’insaputa dei diretti interessati tanto è vero che era filtrato anche quello di Gennaro Sangiuliano e allora per Fulvio Martusciello l’altolà al totonomi s’è imposto necessario.

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