A Sassinoro, ogni volta che piove, torna la paura.
L’acqua piovana, infatti, rischia di rimettere in circolo sostanze inquinanti provenienti dall’impianto di trattamento rifiuti attivo nella zona industriale, già al centro di un’indagine per reati ambientali.
A luglio scorso, il torrente Sassinoro inondato dai liquami, trasportò le sostanze inquinanti fino a valle, provocando la morte di migliaia di trote d’allevamento di un vivaio tra Morcone e Sassinoro. L’episodio segnò l’inizio di un’inchiesta della Procura e di una mobilitazione popolare che non si è più fermata.
La deadline per i risultati ufficiali dei campionamenti dell’Arpac era fissata per fine agosto: le analisi sono state completate, ma restano secretate per esigenze investigative. La verità sulle sostanze finite nel torrente, sono nero su bianco, sui tavoli della Procura.
Nessuna conferma pubblica, al momento, su quali sostanze siano finite nel torrente, né sull’estensione effettiva del danno ambientale.
Nel frattempo, il Comitato Civico Rispetto e Tutela del Territorio continua a monitorare l’area con video e foto, documentando costantemente la situazione a valle del centro abitato.
Un presidio spontaneo, ma determinato, a difesa dell’ambiente e della salute. Il sindaco in prima linea con l’amministrazione per garantire la salvagurdia delle persone e del suo territorio.In attesa che le indagini facciano chiarezza, a Sassinoro l’attenzione resta alta, perché qui, ogni goccia di pioggia rischia di essere una minaccia.