Anche Benevento risponde alla mobilitazione nazionale per la pace in Palestina. In tanti si sono ritrovati davanti alla Prefettura per manifestare solidarietà al popolo palestinese e dire basta alla guerra che da mesi devasta la Striscia di Gaza.
Una protesta pacifica ma decisa, nata dopo l’ennesima notte di bombardamenti da parte dell’esercito israeliano. Il presidio ha voluto denunciare le condizioni disumane in cui versa la popolazione civile: mancanza di acqua, cibo, medicinali e un numero crescente di vittime tra donne, bambini e anziani.
La piazza ha lanciato un appello al Governo italiano: servono scelte chiare, stop alle forniture di armi a Israele e una presa di posizione netta contro il massacro in corso. Ma non solo. Il messaggio che parte da Benevento è anche contro ogni estremismo e contro ogni forma di odio, perché la pace non può passare per la distruzione di un popolo.
Tra gli interventi più forti, quello della coordinatrice di Sinistra Italiana a Benevento, Anna Maria Mollica, che ha parlato di genocidio e di complicità del silenzio da parte dei governi occidentali. Ha sottolineato l’urgenza di far sentire la voce della società civile per non restare indifferenti.
Dura anche la denuncia del segretario provinciale della Cgil, Luciano Valle, che ha definito quanto sta accadendo in Palestina un massacro e un esodo forzato. Ha parlato di ribellione della società civile e ha ribadito che rimanere in silenzio significa essere complici.
Un presidio permanente è stato annunciato per continuare a tenere alta l’attenzione. La mobilitazione di Benevento vuole essere un segnale chiaro: la guerra non può essere la risposta, la pace è l’unica via possibile.
