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Arrivata a Benevento la salma del giovane Cosimo, si attendono i risultati dell’autopsia

Arrivata a Benevento la salma del giovane Cosimo, si attendono i risultati dell’autopsia

8 Ottobre 2025 | by Maresa Calzone
Arrivata a Benevento la salma del giovane Cosimo, si attendono i risultati dell’autopsia
Cronaca
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Questa mattina, presso il reparto di medicina legale dell’ospedale San Pio di Benevento, è arrivata la salma di Cosimo Ocone, il figlio minore ucciso brutalmente dal padre, Salvatore Ocone, lo scorso 30 settembre insieme alla madre.
Il corpo del giovane è stato trasferito dall’ospedale Cardarelli di Campobasso per essere sottoposto ad autopsia, eseguita dal professor Francesco La Sala, su incarico della Procura di Benevento che sta indagando sull’accaduto.
Nel frattempo, a intervenire pubblicamente è l’avvocato Nicodemo Gentile, che ha ricevuto mandato da Mario Ocone, l’altro figlio della famiglia, scampato alla furia omicida del padre, ma colpito da una perdita devastante.

“L’omicidio della mamma e del fratellino, il grave ferimento della sorella: è la più crudele delle sciagure – scrive il legale– Mario e i suoi familiari hanno subito un’amputazione affettiva eterna, un dolore che non conosce tregua, maturato proprio lì dove ci si aspetta protezione e conforto: nella propria casa”.
L’avvocato chiede che venga garantito un sostegno totale e concreto a ciò che resta di una famiglia tragicamente dimezzata. Un supporto psicologico, umano, ma anche istituzionale, necessario per affrontare l’enorme trauma vissuto.

L’ avvocato Gentile ha poi rivolto un plauso al sindaco di Paupisi, all’amministrazione comunale e ai professionisti che con grande sensibilità e senso del dovere si sono stretti attorno a Mario e ai suoi cari, senza far mancare protezione, presenza e vicinanza reale.
Infine, un messaggio di fiducia alla magistratura: “Abbiamo piena fiducia nella Procura di Benevento – ha detto – una struttura seria, esperta e qualificata, che saprà ricostruire con rigore e completezza la verità dei fatti e le dinamiche, anche psicologiche, che li hanno generati”.

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