L’ultima visita di De Luca da Governatore nel Sannio, ma sarebbe meglio dire da nume tutelare della sua lista “A Testa Alta” della quale, ricordiamo, non è parte ma che lui ritiene essere da supporto ai partiti; e su questo ci sarebbe molto da discutere. Pensare che De Luca faccia da stampella al PD oppure ai 5Stelle è una grande prova di immaginazione; più vicino alla realtà è che il Presidente uscente voglia invece rappresentare una presenza forte in consiglio, dirigere ab esterno un manipolo di pasdaran che rispondono a lui e a lui soltanto e con i quali marcare a vista il Fico probabile vincitore.
Distribuendo qua e la i suoi fedelissimi, anche a destra e molto nelle file del PD e garantedo loro una chance di elezione, egli ha agito d’astuzia ma sulla capacità tattica c’è molto poco da obiettare.
Al di là dei tatticismi, quasi da politica politicante, ma che pure servono al raggiungimento degli obiettivi, De Luca difende il suo decennato fatto di sudore e sangue e sul quale non è disposto a negoziare nulla. E lo si può contestare all’infinito ma gli va dato atto che ha ereditato una regione quasi in default sui temi legati alla sanità, ai trasporti, ai rifiuti. Andando per ordine, gli ospedali sanniti. De Luca parla di investimenti milardari per il Pronto Soccorso del San Pio ma anche interventi poderosi di altissima tecnologia e l’incremento dell’ospedale di Sant’Agata de Goti in merito al quale annuncia che resterà il polo oncologico e che verrà potenziato e la costruzione di un eliporto per il trasporto di pazienti affetti da patologie gravi nei nosocomi maggiori, a Benevento ma anche a Napoli.
A Mino Mortaruolo il compito di annunciare novità probanti sui trasporti. In primis Mortaruolo anticipa che la tratta Benevento Napoli via Valle Caudina aprirà a giugno 2026 e si scusa del ritardo ma annovera la grande prova di riattazione di una linea ferroviaria, che era stata cancellata, nel palmares della sua decennale presenza in Consiglio regionale.
