Della nuova e molto probabilmente ultima apparizione di Roberto Fico nel Sannio, a San Giorgio del Sannio per la precisione, la cosa più importante di tutte resterà la testimonianza di una mamma che ha portato all’attenzione del candidato presidente del centrosinistra la sua storia di genitore e professionista di una ragazzina autistica coscientemente adottata sei anni fa. Un intervento profondo e che segnala al candidato una problematica di straordinaria incidenza sociale, con migliaia di famiglie lasciate da sole dinanzi alla loro realtà, le terapie, spesso insufficienti o negate, i protocolli. Tutte cose che il nuovo mandato presidenziale dovrà ammettere nel proprio programma e nella quotidianità della gestione della Regione.

Un preambolo assolutamente inevitabile perchè poco altro c’è da raccontare in merito a questa campagna eletorale dai temi sempre eguali che va a finire. E sia chiaro, per entrambe le coalizioni. Va da se, allora, che al Fico, accompagnato dai candidati Maio e Romano, sono state praticamente girate le invettive che De Luca è tornato a rivolgere al suo indirizzo e a quello del suo mentore Manfredi stamattina a Benevento. Parole assai pesanti che Fico ha però imparato a disinnescare
Il programma elettorale. La bozza presentata è quella e di più non si può pretendere. E allora la conflittualità sulla questione acqua rimane una faccenda irrisolta perchè le posizioni sono sedimentate. Lui stesso replica laconicamente e con una punta di indolenza all’ennesima domanda che su questo argomento centrale gli viene rivolta.
“L’acqua è e resterà pubblica al 100%”, che è una formula assolutamente interlocutoria visto che PD e pure De Luca sono dell’avviso che la sola sfera pubblica non riesca a contenere i costi di un comparto che dall’adduzione alla erogazione necessita di una forte presenza del privato che di certo non fa beneficenza.