Un lungo applauso ha accolto l’ingresso di Clemente Mastella nel giardino d’inverno dell’Hotel Traiano. Una folla a dir poco osannante e c’è da capirlo; ognuno di loro è stato sottoposato ad un mese e oltre di lavoro indefesso, pancia a terra come si suole dire. E allora consiglieri, assessori, dirigenti, semplici funzionari insomma tutti a vivere il giorno della grande vittoria.
E si, perchè il mastellismo non assaporava momenti del genere dalla seconda elezione di Mastella a sindaco e parliamo del 2021; in mezzo due delusioni forti tali da far credere a qualcuno che i Mastella fossero avviati alla pensione. Lo strepitoso successo elettorale, sebbene innervato dal largo astensionismo, li ha invece rilanciati alla grande, l’elezione di Pellegrino la ciliegina sulla torta.
Ed allora anche gli scettici di casa, e ce ne erano, quelli ad un passo dal salto in qualche partito, sono subito stati rifolgorati e pronti a rimettere nei cassetti le velleità di abbandono e a riaprire il libro dei fedelissimi, insomma le cose tipiche di una corte orante.
Lui, Mastella, è un fiume in piena e in una mezz’ora di intervento lancia messaggi chiari a destra e a manca. Al PD, uscito con le ossa rotte dalla tornata, per esempio, riserva parole al vetriolo a partire da De Caro che però non nomina mai
E questa volta non si limita a chiedere ma esige che l’alleanza con lui venga imposta alla federazione di Benevento
Mastella fa la voce grossa, tipoca di chi ha vinto e detta le regole. Vedremo cosa accadrà ma una cosa è certa; è Lui che ha in mano il pallino del gioco