A Benevento nonostante la vittoria larga del centrosinistra il dato elettorale generale ci consegna, come era immaginabile, un PD subalterno e incapace di guidare la coalizione e di essere quel partito a vocazione maggioritaria capace di incarnare i bisogni reali della società e di rappresentare il popolo. Cio’ manifesta l’inadeguatezza, l’assenza e l’incapacita’ di far presa di un PD che a livello locale vive solo in funzione del prossimo step elettorale ed ha fatto il suo tempo, dopo aver collezionato negli ultimi anni solo sconfitte e che, nonostante cio’, rimane arroccato e avvitato su se stesso, condannandosi ad una vocazione minoritaria.
È ora di un nuovo corso e di un tempo nuovo per rimettere al centro una Politica dell’uguaglianza, tesa al bene comune, con al centro le persone, nella prospettiva di creazione di un campo aperto e largo che rappresenti l’alternativa unica possibile per vincere e battere le destre e le loro politiche becere ed antimeridionaliste.
Il prossimo Congresso provinciale dovrebbe avvenire sulla base dell’azzeramento dell’esistente e con libera votazione e scelta rimessa alla base. Sebbene il Pd attuale, autoreferenziale, non intenda lasciar spazio, pur essendo in tal modo condannato all’irrilevanza e all’inesistenza da qui ai prossimi anni.
Serve un dibattito aperto e una libera scelta rimessa agli iscritti e alla base, sulle proposte e sul futuro. Senza influenze eterodirette. Ne’ interne, ne’ esterne. Solo se il Pd garantirà una corretta e regolare fase congressuale si potrà ricostruire un grande soggetto a vocazione maggioritaria e, a quel punto, di nuovo protagonismo e centralità a iscritti, elettori, militanti, base, civici, delusi, allontanati, estromessi, giovani, donne, circoli, territori.
Vanno rimesse al centro le persone affinché ognuno sia valorizzato ed abbia un ruolo da protagonista. Nelle prossime settimane bisognera’ ampliare la base e raccogliere le firme per una proposta di rifondazione e rinnovamento del Pd aperta a tutti. Chiunque condivida la necessità di un nuovo corso si metta in gioco.
Intanto la proposta all’attuale segreteria che, masochista, dopo aver riconosciuto la sconfitta, pensa addirittura di riproporsi, cercando nemici ed alimentando faide verso iscritti e dirigenti non allineati: si convochi subito una assemblea aperta degli iscritti, a tutti gli iscritti della federazione, in cui a parlare siano loro, gli ultimi, non chi ha ruoli. Spazio alla base e politica aperta!
Parola senza influenze a circoli, territori, amministratori, semplici iscritti ed elettori, cosi’ da capire una volta per tutte che il Pd non può essere sequestrato trasformando il voto ed ogni tornata elettorale in un referendum su un gruppo di gestione bocciato ripetutamente e che tiene in scacco il Pd ne’ in uno scontro perenne tra maggioranza e minoranza interna.
Nell’interesse di tutti è necessario che chi ha disunito e creato fazioni si faccia da parte e i protagonisti di oggi e degli ultimi dieci anni, tutti, indipendentemente dalle fazioni cui appartengono e degli sponsor di qualche corrente locale, regionale o nazionale, si mettano di lato: finisca il tempo del pregiudizio, delle avversioni personali e delle faide trasversali tra maggioranza e minoranza interna.
Litigi e polemiche hanno stancato e non portano voti. La base vuole altro. Basta personalismi e spazio a un nuovo corso, con la base, con nuovi volti, nuove energie, nuove risorse. Davvero nel segno dell’unita’ e del cambiamento per costruire un grande soggetto a vocazione maggioritaria.
Attendiamo una assemblea degli iscritti aperta a tutti, ora, subito, prima del congresso, e forse si inizieranno a comprendere le esigenze e le problematiche per cui la maggioranza degli elettori non vota più questo Pd sannita. E per cui l’unica speranza, ora, è cambiare tutto, aprendosi alla società civile e alla gente, con una nuova visione, per un nuovo corso.
Ricordando Bob Kennedy: «Ci sono coloro che guardano le cose come sono, e si chiedono perché… noi sogniamo cose che non sono mai state, e diciamo perché no?»
Riceviamo e pubblichiamo: Avv. Giovanni Palmieri