L’Istat ha reso noti oggi i dati territoriali sull’inflazione di novembre 2025, permettendo all’Unione Nazionale Consumatori di stilare la classifica delle città italiane più care e più economiche in termini di aumento del costo della vita. La novità di quest’anno è che la graduatoria non si limita ai capoluoghi di regione o ai comuni con più di 150 mila abitanti, offrendo così uno spaccato più completo del territorio nazionale.
A guidare la classifica delle città più care è Siena, con un’inflazione tendenziale del +2,9%, la più alta d’Italia. Questo si traduce in un aggravio medio di 784 euro all’anno per una famiglia tipo. Seguono Bolzano (+2%, +664 euro annui) e Pistoia (+1,9%, +514 euro), sul podio insieme a Napoli che registra la stessa inflazione di Pistoia ma una spesa leggermente inferiore (+429 euro). Tra le altre città più colpite dall’inflazione troviamo Cosenza (+2,6%, +506 euro), Udine (+1,6%, +449 euro) e Rimini (+1,6%, +440 euro).
Dall’altro lato della classifica, le città più virtuose per contenimento della spesa sono guidate da Campobasso, l’unica a registrare inflazione zero, senza alcun aumento di spesa per le famiglie. Seguono Brindisi (+0,2%, +39 euro) e Sassari (+0,4%, +80 euro). Benevento si colloca al quarto posto, con un’inflazione pari a +0,4% e un incremento annuo della spesa di soli 88 euro, confermandosi una delle città più economiche d’Italia per i cittadini.
Anche a livello regionale emergono differenze significative: in cima alla classifica delle più costose c’è il Trentino Alto Adige (+1,4%, +433 euro annui), seguito da Veneto (+1,3%, +349 euro) e Puglia (+1,8%, +343 euro). Tra le regioni più “risparmiose” primeggia il Molise, con inflazione nulla, seguito da Basilicata (+0,6%, +128 euro) e Sardegna (+0,7%, +134 euro).
Questi dati confermano quanto le differenze territoriali siano rilevanti quando si parla di costo della vita: mentre alcune città e regioni devono affrontare aumenti consistenti, altre riescono a contenere l’inflazione e a proteggere maggiormente il potere d’acquisto delle famiglie. Benevento, con il suo contenimento dei prezzi, emerge come un esempio positivo in Campania, dimostrando che non tutte le città del Sud sono soggette a rincari elevati.