Il 27esimo genetliaco dell’Università del Sannio. In un auditorium di Sant’Agostino colmo di personalità il Rettore Canfora, che saluterà alla fine dell’anno l’ateneo sannita, ha fatto da anfitrione alla fitta messe di ermellini convenuta a Beneventi per l’occasione, i Rettori di quasi tutte le Università del Suditalia capeggiate dal Magnifico della Federico II Lorito.
E Canfora ha subito messo in chiaro il suo orientamento sui quali dovrebbero essere le finalità di una università; meno logica del profitto e più formazione, minore tendenza al mercato del lavoro, maggiori investimenti in termini di ricerca e, cosa su cui Canfora ha battuto in maniera forte, argine alla precarizzazione dei quadri che rende vano ogni sforzo.
“Non sto qui a parlare delle cose realizzate ma per aprire a nuovi scenari”, dice alla platea, ma poi non può non concentrare il suo intervento su quelle che sono, oggettivamente, i risultati della sua gestione a Largo Guerrazzi. Un testimone che Canfora lascia a chi gli succederà, una università inclusiva e più orientata verso la transizione tecnologica e con un progressivo incremento di iscritti
Il connubio con il Conservatorio, la struttura dell’ormai ex Una Hotel che diventa campus universitario, la sinergia con altre sfere culturali cittadine un viatico da seguire
