Valditara farà ritorno nel Sannio il 15 maggio. Sarà a Limatola e poi andrà nel casertano. A Benevento ritornerà il 16 dopo essere stato a Salerno e prima di fare ritorno a Roma. Presso l’associazione di Peppe Schipani parteciperà ad un convegno e forse lì, forse, incontrerà Mastella e l’argomento di discussione non potrà che essere la scuola Torre. Sul tappeto c’è la variante di progetto che il ministro dell’Istruzione ha detto chiaramente che è materia dell’Amministrazione ma su cui il suo dicastero terrà gli occhi aperti, e c’è anche l’ispezione che a distanza di otto mesi e sempre a parere di Valditara è da considerarsi tutt’altro che conclusa.
Da Roma si attende quindi che venga fatta chiarezza sulle numerose incongruenze di questa storia, a partire dalla concessione dei 17 mln di euro proprio a Benevento e su cui non sono stati dissipati i dubbi, sulla stessa variante di progetto che sarebbe dovuta essere pronta ad agosto ed invece langue tra annunci imminenti e rassicurazioni varie. 
Epperò il Comitato e Altrabenevento incalzano. Si chiedono, per esempio, come mai il ministero, abbia autorizzato il Comune di Benevento ad abbattere i primi tre edifici spendendo 350.000 euro e contestano a Valditara il fatto di non avere sentito l’esigenza di andare sul cantiere della Torre o di non avere visto da vicino la situazione a Via Camerario, di non avere fatto in sostanza che affermazioni di carattere generale che nulla hanno a che fare con la contingenza che si vive ion città.
E la sensazione che si avverte forte è che Roma, a questo punto, non abbia nessuna intenzione di restare col classico cerino in mano, che Valditara abbia poca voglia di soffermarsi sull argomento e d’altra parte il suio atteggiamento e quello del suo entourage alla Giustino Fortunato sono sembrati assai emblematici di quanto nessuno abbia voglia affondare le caviglie nel fango di questa storia locale. Che però rischia di costituire per la Giunta Mastella una sorta di Waterloo se non si riopetteranno i tempi tecnici del PNRR.