Doveva tornare di nuovo a Benevento il Ministro dell’Istruzione Valditara, almeno così era stato annunciato dal suo entourage dopo la visita lampo di giovedi 8 maggio alla Giustino Fortunato. Valditara, invece, ha deciso di non tornare e quindi quelle domande sulla scuola Torre resteranno, almeno per ora, un unicum per capire come il ministero si stia muovendo per affrontare questa spinosissima questione.
In sostanza, Valditara e il ministero attende che da Benevento arrivi il “godot” della variante di progetto che aspettiamo dall’agosto del 2024 e che come quel convitato di pietra tarda alquanto a manifestarsi nonostante siano continui gli annunci imminenti. Quel documento sconvolgerebbe quello appaltato perchè ridurrebbe la volumetria di ben 4.000 metri cubi, eliminerebbe l’auditorium, sposterebbe presidenza, laboratori, e uffici amministrativi, e prevederebbe parcheggi interrati.
Viale Trastevere dovrebbe esaminarlo e poi decidere in merito. Ora, da quello che si presume, il ministero sta evidenziando molte perplessità e lo stesso Valditara nell’intervista che realizzammo non mancò di sottolineare come il problema dovesse essere risolto a Benevento. La variante di progetto è quindi dirimente; essa potrebbe essere esiziale per l’intero investimento nel senso che se non dovesse passare scatterebbe automatica la revoca dei 17 mln di euro, una vera Waterloo per l’Amministrazione Mastella.
Per altri versi è sempre aperta la questione della ispezione di settembre 2024 ed anche in questo caso Valditara specificò che la valutazione è in itinere e per nulla accantonata. Tutto questo spiega, probabilmente, la quasi paralisi delle attività nel cantiere, una sorta di moratoria in attesa degli eventi. E c’è di più. Anche la Prefettura di Benevento avrebbe avviato accertamenti, ma non se ne sa di più. La variante, allora, è quella la grundnorm di tutta questa vicenda, l’asse attorno al quale ruota buona parte anche della reputazione politica e sociale di questa giunta e il prestigio, intaccato, della burocrazia di palazzo.